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Matematica e storia, il futuro in una formula?

25 Ottobre 2016

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Matematica e storia, il futuro in una formula?

Gli appassionati di fantascienza, forse, non avrebbero mai pensato che la teoria proposta da Asimov nei suoi libri di fantascienza potesse avere mai applicazione. Asimov infatti, inventò una disciplina: la psicostoria. Questa “scienza” permetteva di costruire modelli matematici in grado di predire il le scelte delle masse umane. Equazioni applicabili alla società umana? Vediamo come. Clio, nella mitologia greca era la musa della storia. Oggi invece presta il nome a una rivista scientifica, Cliodynamics: The Journal of Theoretical and Mathematical History, giornale che, come cita il titolo si occupa di storia matematica, una branca dello studio dei numeri che mira a estrapolare informazioni matematiche, sotto forma di pattern o modelli, dal passato, per fare delle previsioni sul futuro. Asimov docet insomma. Peter Turchin, biologo dell’University of Connecticut e da alcuni colleghi lavorano alla cliodinamica, un’evoluzione del suo predecessore, la cliometria (l’analisi della storia con tecniche statistiche ed economiche). La caratteristica distintiva di questa disciplina non sta tanto negli strumenti utilizzati (alquanto semplici a detta di Turchin), ma nei dati utilizzati. Si tratta di documenti molto antichi che solo recentemente sono stati digitalizzati, resi disponibili online e quindi accessibili in un formato che ne permettesse una migliore quantificazione dei dati contenuti, a partire dai quali poi estrarre delle previsioni Per estrapolare queste previsioni, Turchin, ha messo insieme dati relativi a eventi quali sommosse, linciaggi e atti terroristici avvenuti negli Usa dalla fine del Settecento al 2010, e li ha quindi raccolti in un grafico. Il modello che ne è risultato presenta due periodicità caratteristiche sovrapposte dietro le fluttuazioni delle violenze: una secolare, sul lungo termine (cento anni circa, appunto) e un’oscillazione di circa 50 anni che si sovrappone alla prima. In pratica, tradotto in picchi grafici, le ondate di violenza coincidono con il 1870, quindi il 1920 e il 1970. Sebbene le analisi siano state condotte per gli Usa, Turchin spiega però come pattern di periodicità simili si osservino anche nelle dinamiche di instabilità politica di altre società, quali l’Antica Roma, o l’Inghilterra medievale, per esempio. Ma questa ciclicità da dove deriva?  Per Turchin la causa è la demografia, con la crescita della popolazione oltre le sue capacità di produttività, un numero sproporzionato di giovani e l’aumento logico delle spese. Legato a questo fenomeno è quello che Turchin chiama l’elite over production, una classe crescente di persone che competono per un numero limitato di posti elitari , come quelli politici. In questo andrebbero ricercate le ragioni dell’instabilità sociopolitica che ad oggi viviamo, in quello che sotto certi aspetti potrebbe essere raggruppato in termini come disoccupazione e diseguaglianze sociali, che periodicamente sfociano in sommosse e disordini. Bisogna dire grazie ai babilonesi se oggi parte delle indagini scientifiche vertono su computazioni algoritmiche, invadendo altresì parecchi campi della vita. Il concetto basilare di algoritmo, ossia successioni di operazioni consequenziali per risolvere una problematica, è esploso anche grazie al supporto del computer. La scienza, unendo psicologia ed indagine algoritmica per l’analisi della psicostoria, partorisce dunque l’‘algowordl’, ossia la collocazione precisa di ogni aspetto della vita finalizzata alla disamina umana del tempo e della storia per captare i sentori dei ‘segni premonitori’. Pertanto, si arriva al nocciolo dell’indagine scientifica, perché a ritroso, quando si parla di segni premonitori è giusto ricordare chi, in epoca assolutamente impensabile, si può definire lo studioso ante litteram della psicostoria dell’umanità: Emmanuel Kant. Le tesi kantiane portate nelle migliori assise internazionali, stabilivano nello studio dei signum prognosticum (segni premonitori) l’idea centrale del progresso umano e morale, con particolare attenzione sul ritorno delle idee del passato e sul concetto di ‘entusiamo’ che rappresenta per l’appunto, il primo signum prognosticum del progresso morale, tecnologico, scientifico del genere umano. E voi siete pronti alla psicostoria? Mal che vada non vi rimane che leggervi Asimov…

In foto: Isaac Asimov

Giornalista pubblicista, originario di Bolzano si occupa di economia, esteri, politica locale e nazionale