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Formazione, arriva il Fascicolo elettronico del lavoratore

15 Ottobre 2016

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Formazione, arriva il Fascicolo elettronico del lavoratore

CNA-SHV, INAIL, Università Ca’ Foscari e Ecipa avviano la fase sperimentale: software e App

Corrarati: aiuteremo imprese e dipendenti unendo la digitalizzazione agli obblighi formativi

Dopo la prima fase di studio e di fattibilità svoltasi nel corso del 2015, CNA-SHV di Bolzano, in collaborazione con INAIL, Università Ca’ Foscari e Ecipa Nord Est, si appresta, per la prossima stagione formativa, a realizzare concretamente e sperimentare nella pratica quotidiana lo strumento del Fascicolo elettronico del lavoratore per la sicurezza e salute sul lavoro: un a piattaforma cloudutilizzabile sia da pc sia come App per smartphone da aziende, lavoratori e enti interessati . È quanto emerso oggi, nel corso del convegno “Salute e sicurezza sul lavoro: la rivoluzione formativa con il Fascicolo elettronico del lavoratore”, organizzato da CNA-SHV nel corso della Fiera MOCO di Bolzano.

” Un’iniziativa innovativa – ha detto Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV aprendo i lavori – per semplificare la gestione della formazione dei lavoratori da parte delle imprese, valutando in maniera digitale le competenze acquisite, e per rendere gli stessi lavoratori più facilmente occupabili”.

Giovanni Finotto, docente di Sicurezza e Salute dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, promotore dell’iniziativa, ha chiarito: “Lo studio e la sperimentazione si propongono di individuare e provare sul campo un modello procedurale relativo alla gestione informatizzata dei dati e del flusso operativo per raccogliere, formalizzare, gestire con evidenze oggettive e rendere tracciabili tutti i percorsi formativi specifici e normati presenti e futuri inerenti la salute e la sicurezza sul lavoro. Se da un lato infatti, l’orientamento normativo condiviso è di assegnare alla formazione, insieme all’informazione ed all’addestramento, un ruolo sempre più importante nell’educazione dei datori di lavoro e dei lavoratori verso pratiche lavorative sempre meno pericolose e dannose, dall’altro occorre rilevare le difficoltà applicative e gestionali che la previsione normativa sta creando alle imprese, soprattutto se di piccole dimensioni, che spesso si trovano strutturalmente inadeguate a gestire questa complessità. Una moltitudine di percorsi formativi modulari, da adattare e plasmare in base alle caratteristiche della mansione di ciascun lavoratore in forza, da integrare quando necessario e da ripetersi periodicamente per mantenere vive ed attuali le conoscenze”.

La condivisione e l’aggiornabilità dei dati è possibile grazie agli strumenti informatici: con il progetto del Fascicolo elettronico del lavoratore si vuole sperimentare, anche con la collaborazione e l’interazione con le istituzioni che stanno affrontando questa problematica, la possibilità per le imprese di tenere traccia precisa e puntuale della formazione del personale, individuando facilmente le necessità di integrazione o aggiornamento, con la certezza di avere sotto controllo le esigenze del personale già in forza e dei nuovi assunti. I lavoratori, indipendentemente dalla loro qualifica e mansione, avrebbero la possibilità di tenere traccia puntuale della formazione e delle abilitazioni ricevute, aumentando così la propria appetibilità sul mercato del lavoro. Le istituzioni potrebbero mettere in rete i dati relativi alla formazione su sicurezza e salute sul lavoro per giungere ad una maggiore e più immediata condivisione delle informazioni sia per l’attività di prevenzione ed ispettiva verso le imprese sia per il controllo e la verifica della qualità della formazione erogata e della veridicità degli attestati emessi dagli enti di formazione abilitati.

Toni Serafini, presidente dell’Istituto promozione lavoratori e segretario provinciale della Uil-Sgk, ha condiviso l’obiettivo: “Fondere gli obblighi formativi con la digitalizzazione aiuta imprese e lavoratori,sarebbe una vera rivoluzione “. Robert Pfeifer, direttore provinciale dell’INAIl, ha assicurato pieno sostegno al progetto, nell’ambito delle competenze dell’Istituto .

Marco Nobile, responsabile per la Sicurezza sul lavoro di CNA-SHV, ha tracciato le conclusioni: “Si tratta di intenzioni e progetti di cui già da diversi anni si parla a livello nazionale, ma che ad oggi hanno faticato a trovare un’applicazione a causa della complessità progettuale e tecnica, tutto a discapito delle imprese. CNA-SHV, conscia della complessità della tematica, vuole provare a sciogliere questo nodo proponendo una soluzione che andrà sperimentata sul campo, approfondita e verificata con i partner istituzionali, per giungere alla creazione di uno standard che sia facilmente utilizzabile ed utile per tutti i soggetti coinvolti”.

In foto: i relatori (da sinistra) Robert Pfeifer (INAIL), Toni Serafini (AFI-IPL), Marco Nobile (CNA-SHV) e Giovanni Finotto (Università Ca’ Foscari)