Defibrillatori, Panizza scrive al sottosegretario De Filippo: cambiare il Decreto Balduzzi
Una lettera promossa dal Senatore Panizza e sottoscritta dai colleghi del Gruppo per le Autonomie e da Giorgio Tonini, con le proposte di modifica al decreto Balduzzi sull’obbligo dei defibrillatori e di personale autorizzato al loro uso per le società sportive dilettantistiche. È stata consegnata questa mattina al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, con cui Panizza da diversi mesi è in contatto per provare a risolvere una situazione che rischia di mettere in seria difficoltà le nostre società sportive dilettantistiche.
“Da mesi – dice Panizza – mi sto facendo portavoce delle preoccupazioni delle società e delle federazioni sportive per l’entrata in vigore di un decreto che, pur mosso dai più nobili intenti, rischia di scoraggiare e di mettere in seria difficoltà l’intero mondo del volontariato sportivo. Siamo riusciti a ottenere una proroga fino al 30 novembre per l’entrata in vigore del decreto. Ma non basta: la norma è troppo stringente ed ha anche dei punti che meritano di essere chiariti, per evitare che le società sportive non incorrano in misure che, per alcuni aspetti, hanno anche rilievo penale.
Per questo – continua il senatore trentino – mi sono fatto promotore di una lettera sottoscritta da altri colleghi, con il quale prospettiamo al Sottosegretario De Filippo le correzioni necessarie, così come segnalatemi dalla federazioni e dalle società sportive dilettantistiche: eliminare l’obbligo di defibrillatori e del personale autorizzato al loro utilizzo, nel caso di allenamenti o di momenti sportivi che nulla hanno a che fare con l’agonismo e le manifestazioni organizzate. Ma anche precisare alcuni punti del decreto che sono poco chiari rispetto alla sua applicabilità: ad esempio le discipline che si svolgono all’aperto, come la corsa fuori pista, l’escursionismo, il ciclismo, la vela, lo sci, il triathlon, il canottaggio e via dicendo, sono tenute a rispettarlo?”
Ma il punto di maggiore criticità – insiste Panizza – resta quello dell’attribuzione a semplici volontari di responsabilità di carattere penale: l’entrata in vigore del decreto, costituirebbe un forte disincentivo a proseguire con le attività di volontariato, con conseguenze facilmente immaginabili per un movimento che in montagna, ma in generale in tutta Italia, ha una lunga storia e tradizione e svolge una preziosa funzione di inclusione sociale ma anche di contrasto all’abuso di alcool e di stupefacenti, una pratica che purtroppo interessa sempre più giovani e giovanissimi.
Per questo il mio auspicio è che il sottosegretario, che in passato ha mostrato di comprendere le difficoltà dei soggetti interessati, intervenendo con una proroga per l’entrata in vigore, voglia ascoltare le indicazioni delle società e delle federazioni.
Qui non si tratta – conclude Panizza – di venir meno a degli strumenti di sicurezza e di salvaguardia della salute delle persone, che sono ineccepibili e che vanno sempre incoraggiati, come ad esempio ha fatto la nostra Provincia con l’acquisto di defibrillatori e con i corsi di formazione per gli addetti all’utilizzo. Il punto vero è quello di salvaguardare un mondo che si basa interamente sul volontariato, apportando delle modifiche al decreto di assoluto e semplice buonsenso.”