Bolzano. Toponimi, preoccupato il mondo accademico italiano e tedesco prende posizione
Luminari di Università tedesche e italiane e l’Accademia della Crusca scrivono a Mattarella.
Accorato appello del mondo accademico italiano e tedesco in favore della toponomastica bilingue in Alto Adige. In 48 firmano una lettera inviata al Presidente della Repubblica in cui affermano che il bilinguismo paritario è un valore insopprimibile e sollecitano che sia fermato in tempo il tentativo in atto volto a limitarlo.
“Un tentativo che si rivela di esclusiva natura politica e privo di qualsiasi serio appiglio storico – scrivono. Un tentativo gravemente lesivo della Costituzione e dei principi dell’ordinamento, nonché del ruolo della lingua italiana, lingua della Repubblica e del suo valore culturale e comunicativo riconosciuto, studiato e insegnato anche a livello internazionale. I toponimi tanto italiani quanto tedeschi e ladini – aggiungono gli studiosi – costituiscono un bene collettivo che deve essere condiviso e salvaguardato come espressione più alta della cultura e delle identità presenti in Alto Adige. Il bilinguismo grafico ed esteriore non solo aiuta la convivenza, ma è anche mezzo efficace nel favorire una reale ed effettiva intercomprensione tra le comunità presenti nel territorio sollecitandole alla mutua conoscenza linguistica e con ciò assolve pienamente alla funzione civica, istituzionale e pedagogica” (…).
Tra i 48 firmatari Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca (Università del Piemonte), Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, (Università di Roma), Max Pfister (Università di Saarbrücke), Dieter Kremer (Università di Treviri), e professori delle Università di Genova, Firenze e altre. L’appello conclude osservando che “ogni soppressione totale o parziale di toponimo in lingua italiana, ogni ipotesi di cancellare in parte o pesantemente nomi protetti dalla Costituzione rappresenterebbe, inoltre, anche la negazione del diritto alla libertà di parola e di espressione dei cittadini italiani e di chiunque al mondo desiderasse liberamente continuare a indicare e a pronunciare in italiano nomi di luogo che fanno parte della Repubblica italiana e della sua radicata storia plurilingue in Alto Adige”.
Soddisfazione unanime nel mondo politico di lingua italiana ha destato questa accorata presa di posizione del più prestigioso mondo della cultura linguistica italiana e tedesca.