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Bolzano. Equitalia, questa mattina buste con polvere sospetta recapitate in sei sedi del nord-ovest

26 Ottobre 2016

Bolzano. Equitalia, questa mattina buste con polvere sospetta recapitate in sei sedi del nord-ovest

Marco Di Renzo: anche il personale della provincia di Bolzano si prepara allo sciopero.

Alcune buste contenenti una polvere sospetta sono state recapitate questa mattina alle sedi di Equitalia di Milano, Torino, Bologna, Aosta, Biella e Verbania, e all’Agenzia delle Entrate di Cuneo. L’allarme è scattato verso le 11. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine, oltre al reparto Nbcr dei Vigili del fuoco che sta analizzando la polvere trovata all’interno dei plichi.

Ieri a Roma si sono incontrate le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali di categoria ed è stato deciso di dichiarare una giornata di sciopero nazionale il prossimo 14 novembre.

I dipendenti sono molto preoccupati perché nel testo del decreto legge già firmato da Sergio Mattarella – spiega Marco Di Renzo rappresentante sindacale Uilca di Bolzano – è prevista una selezione preventiva nel passaggio da Equitalia all’Ente pubblico economico (in fieri) “Agenzia dele Entrate-Riscossione” che sostituirà l’attuale Equitalia.”

Il 24 ottobre è stato pubblicato il decreto legge nr. 193 che stabilisce la soppressione di Equitalia dal 1 luglio 2017. Viene anche stabilito che vi subentrerà un Ente pubblico economico che si chiamerà Agenzia delle Entrate-Riscossione. I dipendenti del Gruppo Equitalia – 70 a Bolzano e 40 a Trento – saranno assorbiti dall’Ente, previa selezione. “Tale discrezionalità, prevista dal decreto, non garantisce la posizione previdenziale attualmente goduta dal personale – chiarisce Di Renzo – a cui si aggiunge l’assenza di garanzie riguardo alla mobilità. Nello specifico poi, per Bolzano, il passaggio potrebbe essere condizionato alle norme sul bilinguismo con la possibilità di colleghi che possono essere trasferiti ad altre province perché sprovvisti di patentino.” Le richieste sindacali si sostanziano in tre punti: Primo, la garanzia occupazionale di tutti i lavoratori e quindi la cancellazione nella conversione in legge del Decreto del riferimento alla SELEZIONE. Secondo, oltre alle garanzie giuridiche ed economiche, siano previste anche quelle PREVIDENZIALI. Terzo punto, che il passaggio NON COMPORTI MOBILITA’sul territorio nazionale.

L’auspicio di Marco Di Renzo è che la gestione di questa fase di transizione “venga gestita con buon senso e con tutte le garanzie che spettano di diritto al personale.”

Giornalista, scrittrice, editore.