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Anna Pitarelli dice no alla riforma costituzionale

29 Ottobre 2016

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Anna Pitarelli dice no alla riforma costituzionale

“La riforma costituzionale – un pericolo per la nostra Autonomia e per la democrazia in Italia!”

La costituzione è la legge fondamentale di uno Stato. Nella nostra costituzione sono sanciti i nostri diritti civili e sociali, la tutela delle minoranze e la democrazia. Il referendum mira a modificare 47 articoli con un’unica domanda: Sì o No? Anna Pitarelli, ex consigliera comunale di Bolzano non ha dubbi e boccia la riforma costituzionale proposta dal governo Renzi. La riforma promuove uno Stato centralista e si dirige contro il federalismo e l’autonomia delle regioni a statuto speciale: Se dovesse vincere il sì, 20 competenze (tra le quali la disciplina giuridica del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, la tutela della salute, le politiche sociali, la tutela e sicurezza del lavoro, le politiche del lavoro; l’istruzione e la formazione professionale, l’ordinamento sportivo, l’ordinamento delle professioni, ecc.), che la nostra provincia è riuscita ad acquisire con la riforma costituzionale del 2001, rientreranno nuovamente nella competenza legislativa esclusiva dello Stato. Un regresso per l’Alto Adige, comunica Anna Pitarelli in una nota, ricordando che la cosiddetta “clausola di salvaguardia” di cui all’articolo 39, comma 13 è troppo debole per garantire la tutela della nostra autonomia. Si tratta di una disposizione transitoria ovvero ha una validità temporalmente limitata. Nella fase transitoria lo Statuto di autonomia verrebbe sottoposto a revisione (ovvero il suo adeguamento alla costituzione = meno competenze). Questa clausola non offre per la nostra autonomia un’adeguata tutela a medio termine né una chiara prospettiva e garanzie per l’ampliamento dell’autonomia. Cosa ci aspetta dopo questa fase? – continua Pitarelli, secondo cui la mancanza di chiarezza delle disposizioni provocherà un’ondata di controversie davanti alla Corte Costituzionale, la quale – in base all’esperienza delle sentenze fino ad ora da essa emanate – le interpreterà restrittivamente a favore di uno Stato centralista. La riforma comporterebbe tagli evidenti alla nostra democrazia, con una legge elettorale per nulla rappresentativa della volontà di noi cittadine e cittadini: Se la lista più votata dovesse ottenere almeno il 40% dei voti otterrà un premio di maggioranza ovvero l’assegnazione di 340 seggi su 617: si tratta del 55% dei seggi! Se invece nessun partito dovesse arrivare al 40% dei voti, scatterebbe un secondo turno elettorale per assegnare il premio di maggioranza. Accederebbero al secondo turno le due liste più votate al primo turno, e il vincente otterrà un premio di maggioranza tale da arrivare 340 seggi ovvero il 55%, ciò anche se dovesse vincere per un solo voto e comunque non avrebbe ottenuto effettivamente il 55% dei voti. E questa è democrazia? La nostra democrazia, la nostra autonomia e la tutela delle nostre minoranze sono in pericolo, conclude l’esponente politica bolzanina di Bolzano sull’Onda, informando che voterà no alla riforma costituzionale.

In foto: Anna Pitarelli/©BuongiornoSuedtirol.it di Praxis Edizioni Verlag