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Clara Sestini e Federico Bergonzini, due studenti di design felici di aver scelto la LUB

8 Settembre 2016

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Clara Sestini e Federico Bergonzini, due studenti di design felici di aver scelto la LUB

Sul sito della Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano si legge: Il nostro obiettivo è sviluppare i talenti individuali dei nostri studenti, accompagnarli nel processo di costruzione della loro professionalità e mettere a loro disposizione gli strumenti materiali e intellettuali che permettano loro di assolvere il compito di progettisti nella e della società.

Un progetto ambizioso. Molti laureati della Facoltà trovano lavoro facilmente, pertanto la didattica proposta dai docenti dell’innovativo corso di laurea sembra funzionare.

Abbiamo incontrato due studenti del corso di laurea di Design, Clara Sestini e Federico Bergonzini. Due giovani entusiasti al terzo anno di studio felici di aver scelto di studiare a Bolzano. Clara, che non è bolzanina, prima di intraprendere gli studi presso il nostro ateneo altoatesino, ha studiato presso la Facoltà di Architettura di Firenze. «Non c’è paragone qui e Firenze, a Bolzano ogni anno al primo anno accedono in sessanta persone e in questo modo il rapporto con i docenti è molto più diretto» racconta Clara, visibilmente felice di trovarsi a Bolzano. «È vero, da quest’anno partirà il corso di laurea di Design e Arti, non sappiamo ancora come sarà». Federico invece è bolzanino, tuttavia ha scelto di restarsene a Bolzano. Non certo perché non ha voglia di vedere il mondo, ma perché era curioso di conoscere l’Università da dentro. Difatti troppi ancora, in particolare i sudtirolesi, non la conoscono e la giudicano dall’esterno, senza aver vissuto l’ambiente interno. «Per accedere al corso di laurea in Design bisogna avere un buon livello di almeno una delle tre lingue insegnate a Bolzano, pari al C1, mentre un livello di B2 per un’altra delle tre lingue proposte», ricorda Clara. L’Università di Bolzano è nota per il trilinguismo, tedesco, italiano e inglese e con questi requisiti linguistici è possibile iscriversi studiando la terza lingua durante il corso di studi. Oltre al Corso di Design e Arti, dall’anno scorso è stata attivata anche una laurea magistrale in design eco-sociale, così ora anche a Bolzano si potrà concludere tutto l’iter dei cinque anni. «Studiare a Bolzano non è così costoso come altrove e rispetto ad altri atenei offre numerose possibilità» raccontano i due studenti, che trascorrono gran parte della giornata nei laboratori dell’Università. «D’altronde a Bolzano non c’è tantissimo, in particolare per i giovani», mettono in evidenza i due creativi, che mi mostrano una rivista dal titolo Bitte con un “r” posta a distanza, come se volesse uscire dalla copertina. Dal titolo della rivista di 176 pagine realizzata da una ventina di studenti del corso di comunicazione visiva, tra cui anche da Clara e Federico, si evince un che di dolce, ma anche un pizzico di amaro. Sfogliando la rivista si capisce meglio il senso della “r” al margine, la città è dolce, ma anche amara, perché manca di vita, in particolare di vita notturna. Uno strumento interessante che può fungere da ponte tra l’Università e la città e infatti alla presentazione del magazine al Delicious in via Museo sono venuti in tantissimi per festeggiare l’evento. Forse Bolzano è più che la città di Ötzi? Carla e Federico contenti dell’iniziativa così ben riuscita, sono convinti che per Bolzano si possa fare di più. «Coinvolgendo le persone e organizzando eventi ci si sposterebbe anche dal centro, non necessariamente bisogna restarsene in Piazza Walther», commenta con un sorriso Federico e senz’altro ha ragione. In fondo a Bolzano con una Facoltà di Design e Arti così efficace le risorse non mancano, basta crederci. Presso il locale Delicious ci sono ancora delle copie della rivista “Bitte r”. Un modo diverso per conoscere un’altra Bolzano.

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