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Referendum. Marcello Pera “le ragioni del mio sì. Sono stupito da Forza Italia”

22 Agosto 2016

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Referendum. Marcello Pera “le ragioni del mio sì. Sono stupito da Forza Italia”

In foto: Marcello Pera

“Voto sì perché, intanto, questa riforma muove le nostre istituzioni, le rende più efficaci e moderne”. ”Considero questo ddl nel suo complesso un passo importante”, un testo non blindato, ”aperto anche ad ulteriori integrazioni e modifiche”. Marcello Pera spiega le ragioni del suo sì al referendum sul ddl Boschi.

L’ex presidente del Senato e big azzurro è in prima linea per la battaglia referendaria con il Comitato nazionale dei liberali per il sì insieme a un gruppo di intellettuali. Al suo fianco c’è un altro dei fondatori di Fi, l’ex ideologo del partito di Silvio Berlusconi, Giuliano Urbani. A settembre ci sarà il debutto ufficiale dell’intera ‘squadra’. C’è innanzitutto una “motivazione personale”, che ha spinto Pera a scendere in campo a favore della riforma voluta dal governo Renzi: ”Era la mia battaglia originaria. Nel ’96 insieme ad altri liberali entrammo in Fi per modificare la Costituzione, oggi questa battaglia è quasi un tributo alla mia memoria…”, scherza.

Poi si fa serio: ”Votare ‘no’ significherebbe trasformare in dogma la Costituzione italiana, che sarebbe peggio di quella americana, che come è noto è quasi una religione…”. Pera si dice ”stupito” da Fi che ”oggi ha cambiato opinione su queste riforme rispetto al passato: non riconosco più il mio vecchio partito”. E allude al possibile ‘sì’ di Silvio Berlusconi: ”Non lo vedo e non lo sento da quando sono uscito da Fi, cioè dal 2013”, ma “ho l’impressione che Berlusconi voti per quello che ho sentito dire chiamano ‘no intelligente’: a me pare così intelligente, che mi suona come sì…”. Pera invita Angelino Alfano a “farsi sentire di più” sulle ragioni del sì.

Pera fa notare che ”fino alla vigilia delle elezioni del capo dello Stato”, che hanno portato alla nomina di Sergio Mattarella, ”Forza italia ha votato il testo di questa riforma al Senato e quasi tutto quello alla Camera. Poi si interruppero le votazioni, ma Fi aveva votato sì. C’è da chiedersi, quindi, cosa è cambiato da allora. Non solo: il testo attuale, secondo me, è anche migliore di quello proposto da Calderoli e altri (i cosiddetti saggi di Lorenzago) approvato dal Parlamento nel 2004 e poi bocciato dal referendum”.

La vittoria del sì, assicura, dimostrebbe che la “nostra Carta è modificabile e che altri interventi successivi saranno possibili. Questo testo è un passo importante ed è aperto anche ad ulteriori riforme, che una volta erano considerate necessarie da Fi, come l’investitura diretta del capo dell’esecutivo, che riguarda la forma di governo. E il ddl attuale, infatti, non tocca la forma di governo. Così come va cambiata anche la riforma dell’ordinamento giudiziario”.

Pera spiega di aver “messo in piedi un Comitato nazionale di liberali per il sì per illustrare le nostre ragioni. Questo Comitato è caratterizzato dal fatto che non ha interessi politici di partito in senso stretto: siamo tutti liberi di valutare il governo Renzi indipendentemente dal testo della riforma”. Ala e Sc, due forze politiche che sostengono la maggioranza, sono pronti ad aderire. ”Non sono andato io a cercare loro, ho cercato una ventina di intellettuali liberali”, precisa l’ex presidente del Senato, che spiega: ”Noi siamo per un’Italia liberale e libera dai pariti… Non ho mai incontrato Renzi, ho visto invece Verdini, anche perchè -scherza- è impossibile non incontrare Verdini: è come dire abito a Lucca e non incontro la Toscana…”.

Fonte: http://www.tribunapoliticaweb.it/il-punto/2016/08/22/33163_referendum-marcello-pera-le-ragioni-del-mio-si-stupito-forza-italia/?refresh_ce=