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In Marocco l’adulterio è reato. Due noti predicatori beccati dalla polizia.

23 Agosto 2016

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In Marocco l’adulterio è reato. Due noti predicatori beccati dalla polizia.

I due vicepresidenti del Movimento per l’Unità e Riforma sono immediatamente stati sospesi. Il primo settembre saranno processati per presunta tentata corruzione.

Moulay Omar Benhammad e Fatima Nejjar sono delle vere autorità morali religiose in Marocco. Entrambi fino a poche ore fa erano vicepresidenti della nota associazione legata al partito della giustizia e dello sviluppo del primo ministro Abdellilah Benkirane, denominata Movimento per l’Unità e Riforma. Ieri però sono stati sorpresi dalla polizia. I due si erano appartati in macchina su una spiaggia di Casablanca per trascorrere dei momenti di intimità. Pronta la reazione dei responsabili del Movimento che immediatamente hanno disposto la sospensione dei due predicatori. Per gli occidentali una misura così drastica sembrerà anacronistica, ma considerando che nel Regno del Marocco esistono delle leggi molto diverse rispetto ai Paesi occidentali e che i due sono conosciutissimi nel Paese per le loro posizioni religiosi intransigenti, è comprensibile. Che si tratti di adulterio non c’è dubbio, considerando che Moulay Omar Benhammad è un uomo sposato e padre di sette figli. La cosa buffa però è che l’affermato predicatore e docente di studi islamici alla Facoltà di Lettere di Rabataveva, si sia fatto notare per una fatwa sullo “scambio di parole d’amore via Facebook”. Non meno imbarazzante la posizione della compagna che sul web grazie ai video su YouTube supplicava le studentesse di non sedersi al posto dei maschi e di non ridere davanti a loro, poiché le due cose sarebbero “l’inizio della fornicazione”. Dopo essere stati colti in flagrante delitto di adulterio, l’abile divulgatore avrebbe tentato di giustificare il suo rapporto extra-coniugale come un costume diffuso in Africa e legato a riti ancestrali, detto “matrimonio consuetudinario”. Inoltre avrebbero tentato di corrompere la polizia senza riuscirci. Purtroppo in Marocco tali usi non sono consentiti dalla legge sul matrimonio. Fortunatamente la moglie legittima non ha voluto sporgere querela e così i due non saranno processati per adulterio, ma per presunta tentata corruzione.