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Furti estivi in casa e azienda, le contromisure di CNA-SHV

24 Agosto 2016

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Furti estivi in casa e azienda, le contromisure di CNA-SHV

Corrarati: “Necessario prevenire, il sistema di protezione si può detrarre dalle tasse”

“Furti in casa e in azienda? In questi giorni, soprattutto a Bolzano, possiamo dire che non se ne può più. Aziende svaligiate e appartamenti visitati dai ladri: una vera e propria emergenza per alcuni rioni della città. È necessario prevenire, tanto più che i costi dei sistemi antifurto installati da impiantisti autorizzati sono detraibili dalle tasse”. Lo afferma di Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV dell’Alto Adige, in merito all’escalation di furti negli ultimi giorni.

L’Unione degli artigiani e delle Piccole imprese rileva che è in aumento il numero degli italiani previdenti: secondo una ricerca dell’Ipsos commissionata dalla Fiera di Milano, in Italia tre famiglie su quattro hanno installato un sistema antifurto, sia pure una semplice porta blindata. Ma molti fanno ancora poco o, peggio, attendono il primo furto, tentato o realizzato, per adottare contromisure più efficaci e tecnologicamente avanzate. “La prevenzione paga, anche se non possiamo scaricare i costi solo sui cittadini e sulle imprese – aggiunge Corrarati -. L’intrusione nelle abitazioni e nelle aziende, dopo una decennale galoppata, sta registrando una debole frenata. Poca cosa rispetto a un reato che genera enorme, e giustificato, allarme sociale”.

Al classico fai-da-te, alla vigilanza del vicino di casa o della provvidenza, si vanno sostituendo, anche se con lentezza, i sistemi di protezione. I furti negli appartamenti denunciati sono aumentati del 94 per cento tra il 2005 e il 2015.  Ma, secondo i dati del Viminale, la crescita si è arrestata nel 2014 (con 255.886 casi, +1,8 per cento rispetto al 2013). Nel 2015 sono diminuiti a 233.730 (-8,7 per cento in confronto all’anno precedente). Una tendenza confermata nei primi mesi di quest’anno. Tra gennaio e aprile 2016 le denunce di furti in appartamento sono calate del 15,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015. Questo calo potrebbe essere determinato anche da un senso di frustrazione dei cittadini: solo il 2,7 per cento dei criminali viene assicurato alla giustizia. Le pene, inoltre, sono lievi. Di sicuro, il calo delle denunce cammina di pari passo con l’aumento dei sistemi di protezione nelle abitazioni private. Una tendenza già registrata per banche ed esercizi commerciali, diretta conseguenza del timore crescente dei cittadini per i furti negli appartamenti e nelle attività produttive.

Il Censis ha calcolato che, nel 2015, sono stati svaligiati 689 appartamenti al giorno, cioè 29 all’ora, uno ogni due minuti. Oltre ai tanti che hanno subito una o più “invasioni” criminali, non c’è cittadino che non abbia un parente, un amico, un conoscente al quale sia stata svaligiata la casa o azienda. Secondo una indagine condotta nel maggio scorso da Lorien Consulting, il 63 per cento degli italiani tra i 30 e i 74 anni teme che possa accadere anche a lui, in particolare mentre è in vacanza.

Secondo i tecnici di CNA-SHV Installazione e Impianti, prima di tutto è necessario analizzare le necessità dell’appartamento da difendere con l’installazione dell’impianto antifurto. Ne va anche del prezzo, che può variare da poche centinaia fino a diverse migliaia di euro. Il costo dell’impianto è determinato da più variabili: il numero di componenti da installare (che dipende dalle dimensioni dell’abitazione e dai punti di accesso da proteggere), la funzionalità e le caratteristiche dei singoli componenti, l’installazione, la presenza di animali in casa, il numero di ore e/o di giorni nei quali l’abitazione rimane deserta. Si può optare pure per il fai-da-te: la rete offre soluzioni anche da appena cento euro fino a 700, kit standard composti da una centrale, sensori (contatti magnetici e/o rilevatori a infrarossi), tastiera, sirena e combinatore telefonico, quasi tutti con interfaccia wireless.

La soluzione autarchica, a giudizio di CNA-SHV, presenta non pochi svantaggi: “Prima di tutto – prosegue Corrarati – se l’antifurto non è installato da un impiantista abilitato non può ottenere la dichiarazione di conformità e, di conseguenza, non viene assicurato. Si tratta, poi, di meccanismi delicati e le possibilità che non funzionino sono alte”.

Regolari fatture rilasciate per i materiali acquistati e il lavoro svolto da un professionista, oltre che il pagamento attuato tramite bonifico, sono requisiti imprescindibili per usufruire degli sgravi fiscali riconosciuti alle ristrutturazioni edili, pari alla metà della spesa. Il consiglio dei tecnici è quello di rivolgersi a personale specializzato e utilizzare materiale certificato per evitare una spesa che possa rivelarsi superflua alla prima prova anti-crimine. E una brutta delusione al ritorno dalle vacanze.

“CNA-SHV è pronta con i suoi artigiani a dare una mano ai cittadini e alle aziende, sperando in ogni caso che a chi compie reati vengano inflitte pene severe e certe, nel rispetto delle regole e del bene altrui”, conclude il presidente Corrarati.

In foto: un sistema d’allarme correttamente installato.