Bolzano. Colorare la città potenziando e decentrando l’offerta artistica

Un eccellente Conservatorio, un grande Concorso Busoni, ma poche arti  visive e scarsa offerta in periferia

Passeggiando lungo la galleria di passaggio tra piazza Walther e via Grappoli attualmente si notano alcune pitture esposte nelle vetrinette e vetrine site lungo i lati della galleria. Purtroppo una parte delle vetrinette sono vuote da diverso tempo. Sono mesi che passo quasi quotidianamente in questa centrale galleria bolzanina e devo dire che mi fa un certo effetto, quasi desolante, vedere questi vuoti che si susseguono numerosissimi. Siamo in centro città, dove la cura dei vari luoghi normalmente è molto attenta. Diversamente dalle periferie, dove il lavoro da fare è enorme, considerando che in certe zone di Bolzano si ha l’impressione di non essere nella stessa città. Ci si è sempre concentrati sul centro cittadino e in particolare su Piazza Walther e i Portici. Ultimamente si sente parlare della movida di piazza Erbe e qualche volta qualcuno cita come zone centrali Via Museo e Via Dr. Streiter. Certo, in Via Museo abbiamo il Museo della celebre mummia e a Bolzano sembra che non ci sia altro da ammirare. È vero, anche il Museo Civico e il non distante Monumento con il Centro di Documentazione sono tornati in auge nel tentativo di creare un’offerta museale organica. A Bolzano sentiamo musica da tutte le parti e possiamo andarne fieri. Una città dove musicisti trovano senz’altro ascolto, basti pensare al Concorso Busoni, alle varie manifestazioni di musica classica in genere e anche leggera. Ciò che manca però è una vera valorizzazione per gli artisti di talento privi di mezzi per promuoversi. Di gallerie d’arte non c’è quasi l’ombra. Ciò che abbiamo sono piccoli ambienti poco valorizzati, come lo spazio per gli artisti italiani in Piazza Domenicani e la Piccola Galleria sotto i Portici, aperta a tutti, piuttosto che la Galleria Prisma, gestita dall’Associazione degli artisti di lingua tedesca. In Sudtirolo l’arte è gestita secondo i criteri della proporzionale etnica evidentemente. Forse anche gli spazi. A Bolzano manca il colore. Aprire la splendida galleria Civica in Piazza Domenicani agli artisti di talento, oltre che alle Associazioni, sarebbe una prima botta di vita che darebbe entusiasmo agli artisti e anche ai fruitori delle loro opere. Nelle periferie si potrebbero individuare degli ambienti aperti da dedicare a mostre, letture, piccoli concerti o presentazioni varie a tema, coinvolgendo artisti locali, intellettuali, filosofi, letterati e non. In pratica bisognerebbe realizzare di volta in volta progetti o itinerari volti a collegare le postazioni create in vari siti della città, dando così risalto anche a luoghi senza anima e troppo decentrati. Bolzano può essere di più, penso a quando vennero a Castel Mareccio Claudio Magris, Giorgio Galli, Giulio Giorello, Andreas Resch, e tanti altri intellettuali di livello internazionale, che oggi potrebbero animare quei luoghi bolzanini dimenticati, e tuttavia degni di essere parte viva e integrante della città.

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Vetrinette desolatamente vuote nella galleria tra Piazza Walther e Via Grappoli

 

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La Casa della Pesa. Perché non farne una galleria d’arte aperta a tutti?