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Sarà un Neruda Volley a stelle e strisce: a Bolzano arriva la schiacciatrice statunitense Michelle Bartsch

5 Luglio 2016

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Sarà un Neruda Volley a stelle e strisce: a Bolzano arriva la schiacciatrice statunitense Michelle Bartsch

La schiacciatrice americana Michelle Bartsch è una nuova giocatrice del Neruda Volley Bolzano. La società altoatesina porta per la prima volta in Italia una giocatrice che, nonostante la giovane età (26 anni), rappresenta un punto di riferimento importante per la nazionale a stelle e strisce, una delle più importanti al mondo. Bartsch giunge nel nostro paese dopo tre stagioni da assoluta protagonista con la maglia del Dresda, in Germania, dove non solo ha vinto due scudetti negli ultimi due anni ma dove è stata anche nominata quale Mvp del campionato scorso. «Michelle è una ragazza davvero molto interessante, sulla quale in tanti avevano messo gli occhi – commenta Rudy Favretto, presidente del Neruda Volley – è molto bello e significativo che lei abbia scelto Bolzano per la sua prima esperienza in Italia. E noi siamo davvero felicissimi di poter portare nella nostra città una delle atlete che si sta comportando davvero benissimo con la propria nazionale, oltre ad una ragazza giovane e dall’assoluto potenziale».
Un metro e 92 centimetri di altezza per un braccio davvero pesante, Bartsch è attualmente impegnata con la nazionale americana con la quale disputerà le finali del Grand Prix in programma a partire da domani, 6 luglio, a Bangkok, in Thailandia. Michelle, infatti, è fra le quattro schiacciatrici della nazionale Usa convocate per cercare di difendere il titolo in questa manifestazione conquistato lo scorso anno, banco di prova fondamentale per conquistarsi una maglia anche alle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro. Dove la nazionale a stelle e strisce è stata inserita nel girone B insieme alle azzurre ed all’Olanda dell’altro neo acquisto del Neruda Volley, Maret Grothues. «Ritengo che una coppia di schiacciatrici composta da Maret e da Bartsch sia una coppia bene assortita, sono due atlete a mio avviso molto complementari con Grothues che è una giocatrice d’ordine, portata a ricezione e difesa, mentre Michelle è più una votata all’attacco – commenta Francosi Salvagni, tecnico del Neruda Volley Bolzano -. Credo che Michelle sia pronta per il campionato italiano, in Germania ha fatto molto bene così come si è espressa su alti livelli anche in Champions League dove soprattutto contro il Fenerbahce ha disputato una bellissima partita. Il fatto stesso di essere stata convocata in una nazionale piena di atlete di valore mondiale come quella americana è una testimonianza ulteriore del suo valore, siamo certi del suo valore e sono molto curioso di vederla all’opera nel nostro campionato. Michelle è una giocatrice dotata di grandi mezzi fisici ma anche di una buonissima tecnica di base, una cosa per nulla scontata in atlete così alte e dal fisico possente».
Nata a Maryville, negli Stati Uniti, Michelle Bartsch Hackley ha iniziato a giocare a pallavolo nella squadra del proprio liceo per poi proseguire all’Università dell’Illinois. Dove non solamente giocava ma ha anche iniziato ad allenare e si è laureata in Management dello sport. Con la sua università ha raggiunto anche la finalissima del campionato Ncaa, ovvero il torneo fra Atenei americani importantissimo negli Usa, perdendola contro l’Università della California. Dopo aver fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili nel 2015 l’esordio con la Seniores, dopo aver iniziato una carriera all’estero che l’ha portata prima a Portorico per qualche mese con la maglia del Llaneras Toa Baja (nono posto finale in campionato) e poi in Europa. Per la precisione in Germania, dove ha vinto due scudetti e due coppe nazionali fra Vilsbiburg e Dresda, come detto venendo anche premiata quale Mvp del campionato pochi mesi fa. Nel caso riuscisse a volare a Rio de Janeiro allora la sua esperienza italiana, con la maglia arancioblù del Neruda Volley, prenderà il via alla fine del torneo olimpico. Nella nazionale a stelle e strisce Bartsch è allenata da un vero e proprio mostro sacro del volley mondiale come Karch Kiraly, miglior giocatore di volley del Ventesimo secolo a pari merito con il trentino Lorenzo Bernardi.