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Credito d’imposta per ristrutturazioni, proposta di legge CNA

8 Luglio 2016

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Credito d’imposta per ristrutturazioni, proposta di legge CNA

Anticipi a carico delle banche. Corrarati: i parlamentari trentini a altoatesini ci sostengano

È stata presentata alla Camera dei Deputati la proposta di legge che recepisce le idee di CNA sul credito d’imposta per lavori edili. “Chiediamo ai parlamentari del Trentino Alto Adige di sostenere questa iniziativa, che darebbe ossigeno al comparto edile – afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA del Trentino Alto Adige – e invitiamo la Provincia di Bolzano a verificare come integrare l’anticipo provinciale del bonus fiscale per le ristrutturazioni con la soluzione che potrebbe essere adottata nel resto d’Italia”.

La proposta di legge offre la possibilità di anticipare, presso banche e intermediari finanziari, le agevolazioni fiscali previste per le ristrutturazioni edilizie, senza l’obbligo di attendere i dieci anni di recupero rateale in dichiarazione dei redditi. L’Alto Adige è stato precursore: a fronte della sottoscrizione di un contratto di mutuo decennale senza interessi (da restituire in 10 anni), ai cittadini che ristrutturano la prima casa la Provincia può anticipare le detrazioni fiscali pari al 50% dei costi sostenuti, previste dalla normativa statale.
Dall’introduzione nel 2014, fino al 18 gennaio 2016, la Provincia ha approvato 756 domande di anticipo del bonus fiscale per oltre 23,7 milioni di euro. Finora sono stati messi a disposizione 40 milioni di euro sul Fondo di rotazione, non ancora esauriti. La Giunta ha esteso il provvedimento al 2016 e anche agli interventi sulle parti comuni dei condomini.

CNA si aspetta un iter parlamentare favorevole e veloce. “Bisogna mettere in campo strumenti e soluzioni che consentano all’edilizia di uscire definitivamente dalla crisi – sostiene Corrarati -. Questa proposta di CNA a livello nazionale rappresenta una leva potente per rimettere in moto il mercato del Trentino Alto Adige, aprendo le porte a lavori a misura delle micro e delle piccole imprese. Consente inoltre ai soggetti incapienti di accedere al mercato delle ristrutturazioni e della riqualificazione edilizia. Si potrà rilanciare anche il mercato strategico dei condomini, dove spesso i lavori sono bloccati dalle difficoltà economiche di alcuni proprietari. Sarà fondamentale la riconferma degli attuali incentivi in materia di ristrutturazione e di efficientamento energetico ai livelli attuali del 50 e del 65 per cento”.

La proposta di legge produrrebbe un incremento stimato di 5 miliardi di spese per lavori edili, secondo calcoli Cna, e un aumento di circa 24mila dipendenti nel primo anno di applicazione. Sarebbe ampliata la platea dei beneficiari, includendo anche le famiglie incapienti: le stime di Cna parlano di 3 milioni di pensionati (il 20% del totale) e di 5 milioni di dipendenti (25%) incapienti in Italia. Firmatari della proposta di legge ispirata da CNA sono i deputati Sara Moretto, Marco Di Maio e Marco Donati.

La procedura di cessione individuata è semplice: il beneficiario dell’agevolazione, cittadino o impresa, individua l’istituto cui destinare il credito, dopo trasmette il modello di opzione all’Agenzia delle Entrate, indicando la banca cessionaria che ha sottoscritto il modello. Da quel momento il cittadino o l’impresa pagheranno solo la parte di fattura non inclusa nel beneficio. Il 50% o il 65% saranno a carico dell’intermediario finanziario che la recupererà nei canonici 10 anni. Questo consentirebbe di creare un ulteriore volano per la domanda di servizi di ristrutturazione delle abitazioni o di miglioramento degli edifici sotto il profilo della riqualificazione energetica.

In foto: Claudio Corrarati