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Bolzano. Elettori sudtirolesi e/o altoatesini, leggetevi per bene la legge elettorale

13 Luglio 2016

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Bolzano. Elettori sudtirolesi e/o altoatesini, leggetevi per bene la legge elettorale

O per qualcuno nel ’18 saranno cavoli amari!
Passate le elezioni comunali, ci si avvicina alle elezioni politiche 2018. L’avanzata del M5S ed il consolidamento della Lega, chiaro a livello nazionale, stanno comportando un forte calo di consenso del Partito Democratico, la cui performance nelle grandi città ha lasciato un po’ a desiderare. Eccezion fatta per Milano, Torino e Roma sono andate ai pentastellati, mentre Napoli è rimasta saldamente in mano a Luigi De Magistris, che con le sue civiche al solo primo turno aveva raccolto più del 42% dei consensi. Ovviamente chi sta al governo e continua a fare riforme per il bene del paese, sebbene impopolari, perde consensi perché oggigiorno la riflessione è stata completamente soppiantata dalla “pancia”. L’elettore medio ragiona per slogan e conoscendo superficialmente la complessa normativa elettorale, si fa facilmente catturare da demagogia e populismo.
Come interpretare questi segnali che provengono dalla situazione nazionale in chiave altoatesina? L’appuntamento elettorale più vicino, oltre a quello nazionale, è ovviamente quello delle provinciali. Non manca tanto, le elezioni provinciali sono previste per l’ottobre 2018. Analizzando un po’ i risultati delle elezioni comunali del 2015 si possono fare una serie di riflessioni.
La Svp ha perso il sindaco in diversi comuni, e nella maggior parte dei casi ha registrato una flessione significativa rispetto al 2010. Il caso più eclatante risulta essere quello di Merano, dove per la prima volta dopo 20 anni il sindaco non è più esponente della Stella alpina. Paul Rösch infatti è sostenuto da una lista civica e Verdi.

Vipiteno, San Candido, Villabassa, Prato allo Stelvio e Campo di Trens per la prima volta hanno un sindaco non appartenente alla Svp. Nel solo comune di Appiano, dove già alle elezioni 2010 l’SVP aveva perso il sindaco, i voti sono crollati di ben 800 unità.

I Freiheitlichen sono calati praticamente ovunque dove si erano presentanti alle precedenti comunali del 2010. A Bressanone, dove l’attuale Obmann Walter Blaas era andato al ballottaggio nel 2010, sono passati da 5 a 3 consiglieri comunali. A Vandoies dove precedentemente avevano ottenuto il 33% dei consensi, hanno scelto la via di presentarsi con una lista civica, rinunciando al loro simbolo, perdendo comunque più di 100 voti in una piccola realtà come questa. Nel Burgraviato alle elezioni del 2010 si presentavano in 7 comuni, raccogliendo 2193 voti, mentre nel 2015 riuscivano a correre solo in 4 raccogliendone 808.

La STF ha accresciuto i suoi consensi quasi ovunque dove si è presentata, sorpassando i Freiheitlichen. Mentre nel 2010 si è presentata in 5 comuni nel comprensorio del Burgraviato, nel 2015 è riuscita a mettere su liste in 6 comuni, raddoppiando i suoi voti, passando da 874 a 1744 voti.

La Bürgerunion di Pöder continua a perdere elettorato. Guardando sempre al Burgraviato è passata dai 645 voti del 2010 (si era presentata in 5 comuni) ai 374 del 2015 (è riuscita a fare liste solo in 3 comuni).
Considerati i 10 comuni (Lana, Merano, Parcines, Naturno, Gargazzone, Tirolo, Avelengo, Ultimo, Marlengo, Scena) in cui la destra tedesca è riuscita a presentare delle sue liste in occasione delle comunali del 2010 e del 2015, si osserva un calo in termini elettorali, con un passaggio da un totale di 3892 della prima tornata presa in esame ai 3099 della seconda tornata. Negli stessi comuni si è osservato un forte astensionismo con un passaggio da 37.567 a 33.583 elettori, pari ad una flessione del 11,9%.
Dopo questa serie di brevi riflessioni è possibile avanzare tutta una serie di ipotesi:È altamente probabile che la STF cresca alle elezioni provinciali del 2018, diventando il secondo partito della Provincia e accrescendo il suo numero di eletti, che da 3 potrebbero diventare 4.
I Freiheitlichen potrebbero dimezzare il loro elettorato con un conseguente dimezzamento della loro delegazione in consiglio provinciale, che da 6 potrebbe passare a 3.
La Bürgerunion  difficilmente riuscirà a rientrare in Consiglio, a meno che Pöder non riesca a fare un’aggregazione con altre forze politiche così come ha fatto nel 2013

Laddove la comunità italofona non riuscisse ad eleggere 6 consiglieri si potrebbero creare le condizioni per una coalizione di governo differente da quella attuale. Presumibilmente la Svp perderà ulteriori consensi, diminuendo la sua pattuglia di consiglieri provinciali che oggi sono 17.
Laddove dovesse scendere sotto i 16 non sarebbero più sufficienti i democratici del Pd a garantire la governabilità con i loro 2 eletti.
Con 15 consiglieri si vedrebbe costretta ad allargare o a stravolgere la maggioranza, coinvolgendo magari i Freiheitlichen che  con i loro 3 eletti potrebbero garantire la maggioranza assoluta in consiglio provinciale. A quel punto, se ci fossero solo 5 consiglieri di madrelingua italiana nel Landtag, spetterebbe loro un solo assessorato a titolo etnico. È altamente probabile che la Lega, visto il trend nazionale e le affinità elettive sia con l’Svp che con la destra tedesca, possa diventare partner di coalizione, mandando un suo rappresentante in giunta provinciale (forse l’unico suo eletto).  Se così fosse la coalizione di governo verrebbe ad essere formata da 15 consiglieri Svp, 3 dei Freiheitlichen ed uno della Lega. I Democratici, nel caso in cui dovessero eleggere 2 consiglieri, non sarebbero in grado di garantire la maggioranza assoluta. La situazione potrebbe cambiare laddove riuscissero a fare 3 eletti. Contando su una possibile elezione di un consigliere di madrelingua italiana da una lista moderata, potrebbero presentarsi alle trattative in 4, mettendo sul piatto gli stessi numeri dell’accoppiata Freiheitlichen-Lega. Osservando il trend elettorale del solo Burgraviato, come già menzionato in precedenza, si osserva un calo che se proiettato sulle elezioni provinciali, fa presupporre un abbassamento del quorum. Per un seggio pieno potrebbero essere sufficienti 7500 voti , mentre 4500 potrebbero bastare per ottenere un mandato coi resti. Si consideri che alle elezioni del 2013 Scelta Civica aveva ottenuto 4500 voti, non riuscendo ad avere un suo rappresentante in Consiglio Provinciale, solo a causa del sistema elettorale, che prevede il quoziente imperiale anziché quello puro. Considerati i risultati delle comunali del 2015, nella fattispecie nei comuni di Brunico, Bolzano e Merano, dove si sono presentate delle liste civiche di centro destra, se decidessero di fondersi in un unico soggetto politico, potrebbero ambire ad un seggio e ad entrare in maggioranza insieme ai Democratici. Detto ciò la comunità italofona dovrebbe stare ben attenta alle sirene del populismo e della demagogia, poiché in questa terra non valgono le regole all’italiana. Vi è uno Statuto che regola i rapporti fra le comunità linguistiche. La proporzionale determina gli equilibri e perdendo eletti, significa automaticamente perdere peso e delegare parte del proprio potere decisionale alle altre comunità linguistiche. L’elezione di Köllensperger attraverso la lista del M5S ha fatto perdere il diritto al secondo assessorato in giunta provinciale, permettendo così alla Svp di avere un rappresentante in più. Il voto di pancia in questo contesto ha permesso alla Volkspartei di avere un assessore in più, benché avesse perso la maggioranza assoluta in Consiglio Provinciale.
Ecco perché varrebbe la pena non farsi solleticare dalle sirene populiste.  Purtroppo la scarsa conoscenza o addirittura la non conoscenza dei meccanismi della proporzionale da parte di molti che si disinteressano della materia, e che tuttavia votano, ha permesso al partito di maggioranza relativa, ovvero alla Svp, di avere più peso in giunta provinciale, proprio perché la comunità italofona non era riuscita ad esprimere 6 consiglieri provinciali, che le avrebbero permesso il secondo rappresentante in giunta provinciale.