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BOLZANO. VOUCHER, SI DIFFONDE L’ABUSO DEL “CONTRATTO DI LAVORO CHE NON ESISTE”

19 Giugno 2016

BOLZANO. VOUCHER, SI DIFFONDE L’ABUSO DEL “CONTRATTO DI LAVORO CHE NON ESISTE”

di Pinuccia Di Gesaro
I Sindacati si apprestano a farne denuncia a Inps e Ispettorato del lavoro
“Cercasi- Addetta alle vendite – Commessa – Contratto voucher”, questo il cartello esposto nella vetrina di un negozio del centro storico di Bolzano. Ma la comunicazione è scorretta perché il “contratto voucher” semplicemente non esiste. Il voucher non è un contratto debitamente firmato dalle parti che lo contraggono, ma semplicemente un sistema di pagamento per prestazione di lavoro occasionale e accessorio.
È assodato che anche per un lavoro occasionale il lavoratore ha diritto ad essere assicurato se incorre in un infortunio (Inail) e garantito sul piano previdenziale (Inps) ma se la prestazione è occasionale il datore di lavoro paga solo il 13 per cento dell’importo voucher, mentre per un contratto di lavoro vero e proprio, sia esso stagionale, determinato o indeterminato, l’aggravio per il datore di lavoro è del 32,7 per cento. Una bella differenza.
L’abuso dei voucher non è una novità, se ne era riscontrata la diffusione anche nei megastore bolzanini, ma a quanto pare ora la tendenza va estendendosi. Si arriva persino a chiamarlo “Contratto” quando contratto non è. Ma perché, viene da chiedersi, il lavoratore accetta questo abuso? Un lavoratore che firma un contratto a tempo pieno ha diritto alla 13esima, alle ferie pagate, ad essere retribuito quando si ammala, e quant’altro è previsto dal contratto e dalle norme vigenti. Con il voucher invece questi benefici non sono previsti e l’importo che il datore di lavoro deve versare, come si è visto, è molto inferiore e quindi ritaglia grossi vantaggi dall’uso di tale sistema di pagamento. Il lavoratore che accetta di essere pagato con voucher o subisce una forma di ricatto pur di poter lavorare, oppure semplicemente ignora i suoi diritti.
A livello nazionale dal 2008 ad oggi i voucher sono passati dai 536 mila agli oltre 115 milioni nel 2015. Anche in Alto Adige è esplosa la vendita, che si attesta al primo posto in rapporto alla popolazione, mentre in termini assoluti Bolzano è la sesta provincia italiana.

Giornalista pubblicista, scrittore.