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Assolda un killer per uccidere ex-moglie e cognati

25 Maggio 2016

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Assolda un killer per uccidere ex-moglie e cognati

Ex coniuge vuole uccidere moglie e i suoi fratelli. 

L’omicidio a catena avrebbe dovuto verificarsi ad Oltrisarco a Bolzano, ma il killer tradisce il mandante. Il piano di morte nasce dall’insopprimibile spirito di vendetta nei confronti della ex moglie che non poteva più avvicinare dopo che la magistratura aveva disposto nei suoi confronti il divieto di avvicinamento in seguito alla denuncia della donna dei maltrattamenti e terribili violenze subìte per anni. Un oltraggio che doveva essere punito con la morte.

Si tratta di un trentenne marocchino, domiciliato a Bolzano, che per portare a termine aveva ingaggiato un killer, fatto giungere appositamente dalla Germaniache immediatamente dopo le esecuzioni avrebbe dovuto rientrare in terra tedesca in sella ad un motorino (rubato) da lui stesso fornitogli. Il killer, oltre al motorino, avrebbe dovuto anche ricevere, sempre dal committente, due coltelli da cucina con i quali avrebbe dovuto passare alla fase operativa. Questa comprendeva, oltre all’uccisione della moglie, anche quella dei suoi tre fratelli. Il coinvolgimento dei cognati era dovuto al fatto che l’autore del progetto temeva che fratelli, che a suo tempo erano intervenuti in difesa della sorella, avrebbero sospettato che con ogni probabilità lui e solo lui avrebbe potuto essere stato l’autore dell’esecuzione.

Per fortuna delle vittime mancate, il mandante ha commesso l’errore di commissionare il piano di morte ad un esecutore, anch’esso marocchino, che conosceva alcune delle vittime designate. Senonché il mancato killer, d’accordo con i tre fratelli, decide di “stare al gioco” (per evitare che il mandante potesse rivolgersi ad altri) e avvisa i carabinieri del piano omicida. Ai militi consegna anche alcuni messaggi vocali ed alcuni sms dal contenuto inequivocabile. Agli inquirenti l’uomo consegna inoltre copia del bonifico bancario ricevuto a titolo di anticipo sulla somma pattuita per la carneficina. Non solo. Il killer comunica anche agli inquirenti che il mandante avrebbe dovuto fornirgli due coltelli da cucina e un motorino rubato per raggiungere i luoghi degli agguati ed assicurarsi la successiva fuga.

A questo punto i carabinieri nel nucleo operativo di Bolzano hanno iniziato a controllare giorno e notte il mancato killer. Quando lo hanno visto in sella ad un motorino e lo hanno trovato in possesso di due coltelli, lo hanno bloccato e hanno provveduto al fermo del mandante. Il giudice Walter Pelino ha accolto la richiesta del PM Andrea Sacchetti disponendo la custodia cautelare in carcere del mandante con l’accusa di maltrattamenti alla moglie e ricettazione.

Difficile che possa essere accusato di tentato omicidio. Nonostante l’indagato avesse già in parte pagato il killer, il piano di morte non sarebbe mai stato messo concretamente in atto.