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Bolzano elezioni. Sandro Repetto, capolista PD

29 Aprile 2016

Bolzano elezioni. Sandro Repetto, capolista PD

di Pinuccia Di Gesaro

13 candidati Sindaci? Una schizofrenia tutta bolzanina

Sandro Repetto, è capolista della lista del Partito Democratico che in coalizione con “Sinistra – Die Linke” e “Con-mit Caramaschi” presenta Renzo Caramaschi Sindaco. 

La campagna elettorale pare non stia decollando. A suo giudizio le ragioni di questa piattezza nel dibattito pre-elettorale. 

La frammentazione e la presentazione di 13 candidati sindaci danno la dimensione di una schizofrenia bolzanina nella quale pare siano saltati tutti i riferimenti. Le classi sociali si sono completamente slabbrate sul territorio e non riescono a individuare un canovaccio di guida per il prossimo futuro. Prevale il pessimismo sull’ottimismo del futuro e tutto ciò che ha una piccola parvenza di novità viene accolta dalla gente come una soluzione dal punto di vista occupazionale e di crescita economica personale. Perciò dopo il successo di Benko nella consultazione popolare si è sgonfiato il confronto che da più di un anno era cresciuto nel dibattito democratico. 

I problemi fondamentali sui quali sarà necessario fare un salto di qualità non appena sarà costituita la prossima giunta comunale quali sono?

Sono, dal punto di vista sociale, la rivisitazione dei servizi erogati dalla ASSB, con una netta distinzione di ruoli tra regia politica e parte esecutiva e con il confronto con il terzo settore.

Qual è il ruolo della Provincia in questo contesto?

Deve esserci un costante raccordo per trasformare l’ambito del sociale da meccanismo erogatore solo di denaro ad una ragionata erogazione di servizi legati alle nuove necessità dei cittadini. In tempi di spending review tutto questo è inderogabile per garantire i servizi alle fasce deboli e perché i risparmi, se necessari, vengano fatti secondo vera equità sociale.

Altri problemi urgenti da affrontare?

Sicuramente quello della mobilità, perché la futura e agognata SS12 non è sufficiente per smaltire il traffico cittadino, soprattutto quello all’interno dei vari quartieri. Una proposta maturata da alcuni componenti della lista del PD che hanno lavorato da tempo nel mondo del trasporto pubblico consiste in una nuova strada di collegamento interrata parallela alla Via Resia, dal Rione Casanova fino all’ex bivio Merano-Mendola, con intersezioni con Via Milano e Via Sassari. Sempre nell’ambito del servizio pubblico c’è da difendere la Società pubblica Sasa in quanto dal 2017 saranno bandite le gare per il Servizio. L’opportunità che noi come PD sosteniamo è che il servizio urbano – come prevede la legge provinciale – possa essere assegnato a società in house come attualmente è la Sasa. Questo vuol dire mantenere la qualità del servizio e la relativa occupazione.

Quotidianamente si sentono lamentele e critiche sul sistema burocratico che rallenta e complica la vita dei cittadini. Si può ovviare a ciò o si tratta di un male incurabile?

Caramaschi è il sindaco ideale per risolvere questa problematica e snellire i 123 Regolamenti in uso che ingessano l’apparato pubblico. Faccio un esempio. Nel Regolamento edilizio la distanza tra gli edifici secondo il codice civile dovrebbe essere di 10 metri. A Bolzano le distanze sono misurate in modo radiale (cioè non diretto) creando incertezze nei privati che eventualmente vogliono investire. Altre norme del Regolamento edilizio sono altrettanto farraginose. 

Nell’ambito della cultura Lei è ricordato per il suo impegno di assessore durato ben otto anni. A cosa bisogna provvedere al più presto?

Occorre realizzare il Polo museale riaprendo il museo civico e collegandolo virtualmente con quello archeologico, creando quindi un percorso museale cittadino in collaborazione con la Provincia. 

Inoltre occorre che la Fondazione Teatro acquisisca un ruolo, dal momento che la Fondazione Haydn ha acquisito, sia per Bolzano che per Trento, la produzione di spettacoli operistici e di musica sinfonica.

In attesa del Polo bibliotecario occorre rafforzare le biblioteche di quartiere, sia per la loro funzione culturale che sociale. 

In ultima istanza mi piacerebbe che venisse realizzato un osservatorio territoriale dello spettacolo dal vivo dove venga premiata la produzione locale attraverso l’erogazione dei contributi.

 

 

 

 

 

Giornalista, scrittrice, editore.