Incontro alla Sinagoga di Merano. La memoria va curata
Incontro alla Sinagoga di Merano. La memoria va curata
Parole di stima per Alessandro Huber per il suo impegno
Nell’ambito delle iniziative della Piattaforma delle resistenze 2016 che vanno sotto il nome di “Memory Sharing” ieri ha avuto luogo un incontro presso la Sinagoga di Merano.
Nell’incontro sono intervenuti: il filosofo Vittorio Robiati Bendaud, intellettuale molto impegnato nel dialogo ebraico-cristiano; Federico Steinhaus, già presidente della Comunità Ebraica di Merano, consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, delegato al Congresso Mondiale Ebraico, nonché al convegno OSCE sull’antisemitismo di Bucharest; Hannes Obermair dell’Archivio Storico del Comune di Bolzano, ricercatore e presidente dell’Istituto “Storia e Regione” e Alessandro Huber, filosofo, molto attivo nella politica, membro dell’Assemblea nazionale del Partito Democratico, presidente nazionale dell’associazione di promozione sociale Deina e vice-presidente di Deina Trentino-Alto Adige e organizzatore del treno della memoria ad Auschwitz.
Nonostante fosse un martedì sera, molti meranesi e non hanno trovato il tempo per recarsi in via Schiller a sentire una conferenza sulla memoria. Con grande capacità dialettica ognuno dei relatori ha analizzato il fenomeno da un punto di vista diverso. Interessante l’analisi di Robiati secondo cui i momenti autentici di ricordo sarebbero momenti di apprendimento di narrazioni che coincidono e che nel caso della memoria ebraica troverebbero una sintesi nella shoah. Non un ricordare ripetitivo quindi, ma l’aggregazione di una memoria dinamica, plurale che è anche memoria di sfiducia, di titubanza e allo stesso tempo memoria che orienta per trovare le coordinate necessarie per gestire e comprendere il futuro. Il prof. Steinhaus ha voluto sottolineare quanto tutti noi avessimo una memoria selettiva ricordando più o meno i fatti secondo i nostri preconcetti e pregiudizi. Lo storico Obermair circa la storia degli ebrei in Sudtirolo ha rimarcato quanto tali memorie personali debbano essere raccontate attraverso un percorso difficile e mirato, ricordando le pietre d’inciampo come emblema di ricordo di coloro che sono stati deportati e assassinate nei Campi di sterminio nazisti. Un momento particolare della serata è stato dedicato ad Alessandro Huber, al quale è stata espressa grande stima da parte della Comunità Ebraica per il suo impegno nella coltivazione della memoria storica grazie al suo lavoro con i giovani. Una serata riuscita all’insegna della memoria perché mai si dimentichi ciò di cui purtroppo l’uomo, libero di scegliere tra il bene e il male, è capace.