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Confesercenti incontra gli studenti apprendisti del Cts “Einaudi”

8 Marzo 2016

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Confesercenti incontra gli studenti apprendisti del Cts “Einaudi”

In foto: Il presidente Federico Tibaldo e i funzionari Mirco Benetello e Salvatore Montella incontrano gli studenti apprendisti del Cts “Einaudi”.

Confesercenti incontra gli studenti apprendisti del Cts “Einaudi” – Tibaldo: Kaufhaus, serve equilibrio tra Pmi e grande distribuzione

La Confesercenti ha incontrato stamane (8 marzo 2016) gli studenti della prima classe apprendisti commessi e magazzinieri del Cts “Einaudi” per un confronto formativo sul mondo del commercio e sulle prospettive occupazionali. Un’iniziativa, nell’ambito del rapporto tra scuola e mondo delle imprese, che si ripete ormai da dodici anni. Questa volta è stato inevitabile un riferimento al progetto del Kaufhaus a Bolzano e al ruolo della grande distribuzione. “Senza regole, è subentrata la legge della giungla che danneggia le Pmi”, ha rilevato l’associazione dei commercianti. 

Il presidente di Confesercenti, Federico Tibaldo, e i funzionari Mirco Benetello e Salvatore Montella hanno ospitato i ragazzi, accompagnati dal professor Maurizio Prescianotto, docente di economia aziendale. La classe, composta da apprendisti, ha cominciato a gennaio il corso di studio. Alla fine del triennio, con 10 settimane l’anno in classe e il resto del periodo in azienda, gli studenti otterranno la qualifica professionale di addetto alla vendita.

Salvatore Montella ha illustrato le attività dell’associazione di categoria, subito dopo Mirco Benetello ha delineato una panoramica del settore che spazia dai negozianti agli agenti di commercio, dai pubblici esercenti ai benzinai, dai baristi ai ristoratori: “L’imprenditore è quello che rischia: finite le otto ore di apertura, deve dedicarsi ai conti, agli ordinativi, al magazzino, alla burocrazia. Tanto lavoro, tanta fatica: l’imprenditore è su una barchetta in mezzo all’oceano in tempesta e i dipendenti sono la sua unica forza”.

Tra i temi trattati anche la crescita dell’e-commerce, che ha superato il 10 percento del mercato globale con un aumento del 50 percento in tre anni. “Nel capoluogo ci sono 1.800 attività commerciali: una lenta e progressiva diminuzione, vetrine chiuse anche in pieno centro. Le grandi strutture di vendita e l’e-commerce stanno erodendo gli spazi della piccola distribuzione, il commercio si sta trasformando con una velocità che non ha precedenti”, ha sottolineato Benetello, vicedirettore di Confesercenti. “Temiamo che i piccoli negozi, legati al commercio di vicinato nei singoli rioni, paghino il prezzo più grosso. Invitiamo i giovani commessi a dedicarsi con passione al loro mestiere. L’eccellenza paga sempre”.

Il presidente Federico Tibaldo ha tratto spunto dalla Festa della donna: “Vorremmo che l’8 marzo durasse 365 giorni l’anno. Nel commercio molte dipendenti sono donne, soprattutto nel campo della contabilità. Purtroppo spesso, dopo la maternità, sono costrette a scegliere tra la carriera e la famiglia. Faremo di tutto per convincere il governo ad aumentare le tutele e le forme di welfare per le imprenditrici e le lavoratrici autonome”.

“Soprattutto le Pmi – ha aggiunto Tibaldo – faticano a rimanere sul mercato. Alcuni settori merceologici si sono contratti fino a quasi sparire per effetto del proliferare della grande distribuzione organizzata. La liberalizzazione, anziché portare più concorrenza, di fatto ha agevolato l’oligopolio di poche grandi catene. Siamo passati da un eccesso di regole all’assenza di regole, è subentrata la legge della giungla: il pesce più grosso mangia quello più piccolo. Siamo critici verso lo sviluppo della grande distribuzione perché in Alto Adige c’era un eccesso di superficie di vendita al dettaglio pro capite, superiore del 70 percento rispetto alle province vicine, prima che venisse raddoppiato il Twenty. Figuriamoci adesso. Senza un minimo di regole, ci sarà la desertificazione commerciale delle zone residenziali che perderanno attrattività, valore degli immobili e persino standard di sicurezza. Non siamo contro la grande distribuzione, ma chiediamo uno sviluppo equilibrato del commercio”.

“Crediamo nella città policentrica – ha precisato Salvatore Montella – e non comprendiamo la volontà di consegnare la città a pochi imprenditori. Facciamo la nostra battaglia democratica per sensibilizzare la popolazione sui rischi connessi al progetto del nuovo Kaufhaus in centro”.

Gli studenti hanno apprezzato il richiamo alla necessità delle regole e manifestato la volontà di approfondire le differenze tra Pmi e grande distribuzione, con i relativi impatti sul tessuto economico-sociale dei centri urbani.  Gli stessi studenti hanno auspicato maggiore attenzione per i centri commerciali naturali.