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Il presidente Favretto fra passato, presente e futuro: “Crediamo nella salvezza e vogliamo crescere ancora”

12 Febbraio 2016

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Il presidente Favretto fra passato, presente e futuro: “Crediamo nella salvezza e vogliamo crescere ancora”

Alla vigilia di un fine settimana da trascorrere ai box, visto che il Südtirol Neruda Bolzano osserverà il proprio turno di riposo, insieme al presidente del sodalizio altoatesino Rudy Favretto facciamo il punto della situazione. Un bilancio fra passato, presente e futuro alla vigilia degli ultimi mesi di questa prima, storica ed indimenticabile, stagione delle arancioblù in serie A1.

IL PRESENTE DEL SÜDTIROL NERUDA BOLZANO: AVANTI CON OTTIMISMO
Presidente, iniziamo dal presente, dal momento attuale della squadra?
«Sicuramente veniamo da un mese tirato e pieno di grandi cambiamenti. Non eravamo abituati a momenti così pieni di cambiamenti improvvisi, non è stato un periodo semplice ma abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare per cercare di migliorare la nostra situazione. Sicuramente nei mesi scorsi abbiamo avuto tanta sfortuna ma quella, purtroppo, fa parte del gioco. Adesso dobbiamo chiudere questa fase e concentrarci solo sul futuro, dobbiamo mettere da parte tutte le complicazioni e pensare solamente a raggiungere la salvezza. Confermarci in serie A1 per noi, al primo anno, sarebbe come vincere un campionato. Adesso lasciamoci dietro le spalle ogni pensiero negativo, dobbiamo essere positivi e guardare avanti».
Com’è stato l’impatto con il nuovo tecnico, Stefano Micoli?
«Dal punto di vista tecnico non entro nel merito, in quanto non è il mio compito, ma è una persona molto seria e professionale. A me piace lavorare con persone così, è una persona che si applica molto ed in queste ore stiamo parlando tanto. Sono sicuro che le ragazze sapranno mettersi a disposizione, ho molta fiducia che questo gruppo saprà raggiungere l’obiettivo salvezza. La sfortuna è rappresentata dal fatto che in questo momento abbiamo diverse ragazze acciaccate e quindi ci alleniamo sotto organico, cosa che non ci permette di lavorare al meglio. Non ci volevano questi infortuni, Rivera ne avrà ancora per un po’ e così come lei anche altre ragazze non stanno bene, ma nonostante questo sono convinto che tutte le giocatrici potranno dare nelle prossime settimane il 120 per cento per riuscire a cogliere la salvezza. La situazione non è assolutamente compromessa, abbiamo ancora buonissime chance per salvarci».

IL PASSATO: UN LUNGO PERCORSO IN POCHI ANNI
«Se mi guardo indietro vedo un lungo percorso compiuto in pochi anni, passando da una serie C regionale all’Olimpo del volley italiano. Quello del nostro paese è uno dei movimenti pallavolistici più importanti e prestigiosi del mondo, siamo una nazione in prima linea nel volley mondiale e quest’anno ci sono tantissime atlete di livello internazionale nella nostra serie A1. Per noi essere dentro una delle 12 società capaci di arrivare fino a qui è una cosa che non mi sarei mai aspettato. Ammetto che il salto dalla serie A2 alla A1 sapevo fosse complicato ma non pensavo fosse tanto ampio questo balzo. È un impegno complicato ma al tempo stesso molto stimolante e gratificante».
Per la regione Trentino Alto Adige Südtirol il Neruda Volley è la società che per prima è giunta fino alla massima serie.
«Non ci dimenticheremo mai il percorso compiuto in questi anni. Quando partecipo ad incontri o riunioni della Lega Pallavolo Serie A Femminile il fatto di vedermi seduto accanto a grandi industriali o persone che hanno fatto la storia di questo sport è un grandissimo onore per me. Io sono un neofita, la nostra è una società partita da lontano ma capace di giungere in un contesto sportivo di altissimo livello».
Uno degli aspetti positivi è che in tutta questa cavalcata non è mai mancato il supporto del territorio: il pubblico era numeroso in serie B, lo era anche in A2 e lo è anche adesso in serie A1.
«Questa è la mia soddisfazione più grande. A Bolzano abbiamo la fortuna di fare parte di un mondo sportivo particolarmente vivo e vivace, dall’hockey su ghiaccio alla pallamano campione d’Italia fino ad una squadra di calcio molto competitiva in Lega Pro. Eppure i dati di pubblico ci dicono siamo la seconda squadra più seguita dopo l’hockey, questo nonostante i risultati non siano gli stessi, ad esempio, della stagione scorsa quando in A2 compimmo una vera cavalcata. Quando vinci è facile riempire il palasport, meno lo è quando i risultati sono meno positivi ma, nonostante tutto, la gente non è mani mancata al PalaResia e ci segue sempre con grande affetto. Voglio ringraziare tutti loro, tutte quelle persone che vengono a vederci la domenica, che seguono con attenzione questa squadra che non vuole essere espressione di uno solo dei due gruppi etnici dell’Alto Adige. Il nostro è un pubblico eterogeneo, che unisce la popolazione di madrelingua italiana e quella di madrelingua tedesca, un pubblico composto da famiglie, giovani, bambini ed adulti. Noi vogliamo essere questo, ovvero la squadra che porta in alto la bandiera dell’intero Alto Adige, rappresentazione di tutta una città e dell’intera provincia».

IL FUTURO: TANTE SFIDE MA ANCHE TANTA VOGLIA DI VINCERLE
«Siamo una società cresciuta molto in fretta, che deve sostenere un grande impegno organizzativo. Questa stagione per noi è stata molto importante per imparare e migliorare anche sotto il profilo societario, abbiamo imparato parecchie cose che metteremo in pratica in futuro. Tutti noi abbiamo tantissima voglia di restare in serie A1 per proseguire il nostro percorso di crescita, mi piacerebbe dare più solidità a tutta la società. Attualmente io sono da solo e sono alla ricerca di un partner appassionato e voglioso di fare qualcosa per la sua città, la sua provincia e per condividere un percorso sportivo di altissimo livello. Portare avanti una società sportiva è un grande impegno, che io porterò avanti con piacere ma tutto sarebbe più semplice se in futuro avessi dei partner, delle collaborazioni con persone che amino lo sport e mi auguro che già nella prossima stagione altri possano avvicinarsi alla nostra realtà».
Anche perché uno degli obiettivi futuri del Südtirol Neruda Bolzano è radicarsi sempre più, sia nella massima serie sia nel territorio altoatesino?
«Esattamente, mi piacerebbe che il Neruda non fosse solo una “meteora”, una società che resti in serie A1 per qualche stagione e poi basta: vogliamo rafforzarci sempre più per rimanere in questa categoria. L’impegno è grandissimo, per questo siamo sempre alla ricerca di compagni di viaggio che possano aiutarci a compiere ulteriori passi in avanti. Diventando una società sempre più solida e seria».

UN PERCORSO REALIZZATO GRAZIE AL LAVORO DI TANTE PERSONE
«Ci sono tantissime persone – conclude il presidente Favretto – alle quali voglio dire grazie. Grazie al presidente della Provincia, Arno Kompatscher, che è diventato il nostro primo tifoso ed a tutta la struttura provinciale e di Südtirol Marketing che ci sono vicini in questo percorso. Così come voglio ringraziare tutti gli sponsor che sono con noi, tutti i tifosi, i collaboratori ed i dirigenti che lavorano per permetterci di crescere. Persone come Piero Babbi e Cristina Sartori sono persone preziose con il grande lavoro che fanno, così come importantissimo è il lavoro di tutti gli allenatori e gli assistenti e dei diversi componenti dello staff tecnico, grazie anche a Gerti Fink e Luigi Archis per il grande lavoro che fanno per tutto il settore giovanile».

In foto il presidente Rudy Favretto/copyright Riccardo Giuliani