Corsi di educazione civica per stranieri sia per facilitare che esigere l’integrazione
Permettere ai nuovi concittadini, siano essi stranieri con permesso di soggiorno con regolare lavoro, ma anche migranti in attesa di una risposta alla propria richiesta di asilo, di conoscere quanto prima le caratteristiche principali della cultura europea e altoatesina non è altro che un primo, iniziale passo di un processo di integrazione. Un passo però imprescindibile se vogliamo raggiungere questo fondamentale obbiettivo, scrive il consigliere Provinciale del Movimento 5 Stelle Paul Köllensperger in una nota.
La conoscenza delle regole di funzionamento della società che li ospita è infatti la premessa per la successiva integrazione, e questo processo di apprendimento va iniziato quanto prima.
Gli immigrati che arrivano in Europa e in Alto Adige spesso fuggono da gravi situazioni nei loro Paesi di origine e della nostra cultura apprezzano sicuramente lo spirito democratico, la pace sociale e un clima di tolleranza. Tuttavia questa Europa – e quindi l’Italia e la nostra Provincia – rappresentano una realtà spesso molto diversa da quella dalla quale provengono, con leggi ma soprattutto stili di vita, usi e costumi nuovi e profondamente differenti. Per favorire l’integrazione dei nuovi cittadini dopo l’approvazione della mozione del M5S, sarà quindi creato un utile percorso finalizzato a promuovere gli imprescindibili valori di convivenza, rispetto, comprensione reciproca tra cittadini italiani e stranieri, che comprenderà le nozioni basilari della nostra società, la particolare storia del nostro territorio, una presentazione degli usi e costumi della nostra realtà, l’insegnamento del valore fondamentale della democrazia, lo stato sociale, il ruolo della donna e la sua parità di diritti, la libertà di espressione di pensiero politico e religioso, la storia e la religione dell’Europa, il modo di vestirsi e di divertirsi, ciò che è consentito e ciò che invece è vietato, ecc., continua il consigliere, sottolineando che va evitata la radicalizzazione del fenomeno, da ambo le parti, evitando di dare risposte populiste alle problematiche legate all’immigrazione e cercando una via che sappia coniugare razionalità e umanità. La ghettizzazione dei nuovi arrivati è pericolosa e controproducente, lasciando gli immigrati spesso in balia dei predicatori radicali. La mozione appena approvata permette invece di fornire le competenze linguistiche che sono la base per il dialogo e la comprensione reciproca, oltre che di introdurre gli stranieri a quelle che sono le nostre istituzioni, le leggi (soprattutto quelle che li riguardano direttamente), gli usi e i costumi. E’ necessario quindi avviare un volano positivo, nell’interesse di tutti, fermo restando un principio inderogabile: chi sbaglia paga, ignorantia legem non excusat, il rispetto lo si offre ma lo si pretende anche.
In questo contesto non possiamo che salutare con soddisfazione l’approvazione della mozione che il M5S ha presentato su questo delicato tema, ringraziando i colleghi che l’hanno sostenuta, conclude Köllensperger.
In foto: il Palazzo Montecitorio a Roma