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I Patronati di Cna e Confesercenti mettono insieme le forze anche in Trentino Alto Adige

6 Gennaio 2016

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I Patronati di Cna e Confesercenti mettono insieme le forze anche in Trentino Alto Adige

A fine dicembre, di fronte al notaio, è stata perfezionata la prima fase del progetto di fusione nazionale tra Epasa, patronato della Cna, e Itaco, analoga struttura di Confesercenti. I punti cardine: produrre economie di scala, ampliare la capacità di investimento, offrire servizi migliori. Nasce “Epasa-Itaco Cittadini e Imprese”. Nel consiglio d’amministrazione è stato appena nominato Claudio Corrarati, presidente di Cna-Shv (Unione Provinciale degli Artigiani e delle Piccole Imprese) di Bolzano. A livello regionale, rimarranno attive le tre sedi di Itaco (Bolzano, Merano e Trento) e le due sedi di Epasa (Bolzano e Merano), alle quali sta per aggiungersi quella di S. Michele all’Adige, in Trentino: saranno preservate le ispettive “identità” gestionali. Insieme, le due strutture avranno otto esperti qualificati al servizio degli imprenditori e dei lavoratori.

La prima sfida del patronato unico, che in Italia potrà contare su 387 sedi e 754 operatori, nella nostra regione è tutta in “rosa”. Gli emendamenti alla Legge di Stabilità prodotti dalla parlamentare altoatesina Luisa Gnecchi, infatti, hanno introdotto due novità fondamentali: la conferma della sperimentazione “Opzione Donna” per la pensione anticipata e l’estensione dei voucher per baby sitter e nidi a tutte le lavoratrici, anche autonome e imprenditrici. “Con l’emendamento su Opzione Donna – spiega Siglinde Riegler, direttrice del Patronato Epasa di Bolzano il Parlamento ha corretto un problema creato da due circolari Inps del 2014 che, di fatto, ne avevano impedito l’applicazione, fissando la maturazione dei requisiti e la finestra di pensionamento entrambe al 31 dicembre 2015. Con la modifica in Aula, invece, Opzione Donna potrà essere esercitata da tutte le lavoratrici nate entro il 30 settembre 1958, oppure 1957 se autonome, che hanno maturato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2015. La finestra per andare in pensione, con una decurtazione degli importi, scatterà nel 2016 o anche successivamente”. Il Governo ha stanziato 2,5 miliardi di euro, stimando in 36mila le lavoratrici che faranno ricorso a questo canale di pensionamento. “Consiglio a tutte le imprenditrici, lavoratrici autonome e dipendenti di rivolgersi al patronato – prosegue Riegler – per verificare i requisiti e l’eventuale decurtazione mensile. Ricordo che, con un altro emendamento, è stata inserita la settima salvaguarda per gli esodati, che interessa altri 26.300 lavoratori, compresi quelli che hanno effettuato i versamenti volontari o che maturano i requisiti previdenziali entro 60 mesi dall’entrata in vigore della riforma pensionistica. Bene sarebbe se tutti gli imprenditori e lavoratori autonomi effettuassero ogni 5 anni un check-up previdenziale al patronato per verificare la propria posizione e sanare eventuali anomalie”. 

Tra le novità inserite nella Legge di Stabilità, sempre con emendamento di Luisa Gnecchi, c’è l’estensione del voucher per baby sitter e asili nido a tutte le lavoratrici, anche autonome e imprenditrici. I criteri verranno fissati entro febbraio. Il governo ha stanziato 2 milioni di euro. “Una misura attesa da tempo – commenta Ester Brunini, esponente di Cna-Shv in Impresa Donna della Camera di Commercio – perché agevola la conciliazione lavoro-famiglia per chi, come le lavoratrici autonome e le imprenditrici, al momento della gravidanza è davanti a un bivio: chiudere l’attività o continuare a suon di sacrifici, non potendo beneficiare delle maggiori tutele delle lavoratrici dipendenti. Questa misura, insieme al rinnovo di Opzione Donna, incoraggia le donne a scegliere la carriera imprenditoriale”.