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Della Ratta, “non è vero che l’alto numero dei consiglieri rallenta l’attività in aula”

13 Gennaio 2016

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Della Ratta, “non è vero che l’alto numero dei consiglieri rallenta l’attività in aula”

Grazie alla riduzione del numero dei consiglieri, passati da 50 a 45 per il Comune di Bolzano, dei quali 6 assessori sono però, a differenza del passato, anche consiglieri, quindi non percepiscono il gettone, si ha un risparmio di circa 40.000 euro per la collettività (66.000 € all’anno lordi dei quali circa 26.000 rientrerebbero tramite “IRPEF” nelle casse dello Stato).

Con il paventato taglio ulteriore del numero dei Consiglieri (l’ipotesi in discussione è il passaggio a 35 consiglieri per il Comune di Bolzano), il risparmio sarà comunque risibile, circa 36.000 euro per la collettività (60.000 € all’anno lordi dei quali circa 24.000 rientrerebbero tramite “IRPEF” nelle casse dello Stato).

Considerato che le spese strutturali rimarranno invariate, il totale risparmio rappresenterebbe lo 0,0003% delle spese correnti.

In Italia si stima ci siano 500.000 persone che vivono di politica, quando ne basterebbero 100.000.

Tra queste persone però non figurano i Consiglieri comunali, che sicuramente di politica non vivono. Si spende, per i consiglieri comunali della nostra città, poco più di quello che si spendeva per la fornitura annuale di sacchetti per la raccolta degli escrementi dei cani (spesa inutile dato che, tra l’altro, questi sacchetti non si trovavano mai), ed il paragone è forse appropriato, vista la considerazione emersa.

Vuoi vedere che adesso il problema della politica sono i consiglieri comunali?

La nuova coincidenza tra assessori e consiglieri favorisce la presenza dei primi in aula (finora taluni spesso assenti), ma ostacola ulteriormente e riduce il ruolo di vigilanza del Consiglio, dato che una parte di questo sarà composto da coloro che di norma propongono le delibere (di fatto già ora i consiglieri sono 38).

Non è vero che l’alto numero dei consiglieri rallenta l’attività in aula, quando a prendere la parola sono di norma sempre i soliti 10 consiglieri, e quando è l’attività dei gruppi consiliari che determina il lavoro d’aula non il numero dei consiglieri che compongono questi gruppi. Sono soprattutto i tempi d’intervento che andrebbero ridotti, ma il regolamento non si è voluto cambiare.

In sintesi la riduzione del numero dei consiglieri non porta grandi benefici economici né gestionali, mentre contribuisce a mio avviso a far venir meno la rappresentanza e la pluralità politica, riducendo di conseguenza la democrazia rappresentativa.

Claudio Della Ratta