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AUTOBRENNERO. LE TARIFFE AUMENTANO, I SERVIZI PEGGIORANO, l LAVORATORI PROTESTANO

8 Gennaio 2016

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AUTOBRENNERO. LE TARIFFE AUMENTANO, I SERVIZI PEGGIORANO, l LAVORATORI PROTESTANO

Il mondo dell’autotrasporto, Autobrennero compresa, ha una sola certezza: ogni anno, l’1 gennaio, arrivano gli aumenti delle tariffe autostradali. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha autorizzato diverse  concessionarie a ritoccare al rialzo i pedaggi, in particolare  Sata A4 (Torino-Milano) +6,5%,  Strada del Parchi +3,45%, Tangenziale Est Spa +2,10%, Autostrade per l’Italia +1,09%, Pedemontana Lombarda +1% e Ativa +0,03%.  L’Autobrennero aveva chiesto un adeguamento dello 0,99%, ma, come avvenuto per le concessionarie sottoposte all’aggiornamento del Piano economico finanziario, il Ministero ha sospeso l’aumento, in attesa di definire l’iter della nuova concessione inhouse.
“I concessionari  autostradali hanno già ottenuto ciò che preferiscono, ovvero i rimborsi all’autotrasporto, garantiti da fondi pubblici, attraverso l’intermediazione dei consorzi di servizi che  trattengono le consuete provvigioni le quali vanno ad assottigliare le reali risorse destinate alla categoria”, commenta Piero Cavallaro, coordinatore regionale della Fita, la categoria dell’autotrasporto di CNA – SHV  (Unione degli Artigiani e Piccole Imprese.“Avevamo proposto soluzioni che avrebbero potuto stravolgere, almeno sui pedaggi, lo status quo, garantendo al contempo gli interessi del Paese e quelli della categoria: anziché perpetuare lo schema dei rimborsi a carico dello Stato, avremmo preferito gli sconti direttamente al casello a spese dei concessionari autostradali. Ma chi gestisce e rappresenta le autostrade italiane pare essersi impadronito anche delle sorti del nostro settore. Così i pedaggi continuano ad aumentare, senza mettere in discussione il modello di business che vede lo Stato rimborsare non gli autotrasportatori, bensì tutte le sovrastrutture create ad arte per riassorbire una parte importante degli incentivi”.
In un comunicato diffuso alla stampa la Cna-Fita regionale lancia una frecciata all’Autobrennero Spa: “Il bilancio di previsione approvato a dicembre prevede 54 milioni di euro di utile nel 2016 – prosegue il coordinatore regionale  – eppure la società concessionaria non ha esitato a chiedere un aumento dello 0,99% delle tariffe, che non ha ottenuto. Tenendo conto che i costi di costruzione dell’infrastruttura sono stati ripagati da anni, potremmo anche accettare i rincari se i soldi incassati servissero a migliorare il tracciato autostradale, la sicurezza e le aree di servizio. Invece i conducenti dei Tir, che hanno obblighi molto rigidi sui tempi di riposo previsti dalla direttiva Ue 561, non possono far altro che intasare le aree di rifornimento per le pause obbligatorie, senza nemmeno poter fruire di servizi adeguati. Chiediamo un maggior coinvolgimento della nostra categoria, da parte di Autobrennero Spa, nella fase di programmazione e progettazione degli interventi infrastrutturali per l’autotrasporto. E di fronte all’ennesima previsione di utili così elevati – conclude il comunicato –  chiediamo al Ministero e agli enti pubblici azionisti di A22 di verificare con attenzione, nella nuova concessione inhouse, quali saranno i piani tariffari a fronte degli investimenti previsti”.