Alto Adige. Verso la piena occupazione. 5.000 posti in più dell’anno passato
di Pinuccia Di Gesaro
Cresce l’occupazione in Alto Adige in quasi tutti i settori produttivi. Il maggiore incremento si registra nel settore alberghiero dove il numero degli occupati rispetto a dicembre 2014 è aumentato del 10 per cento raggiungendo le 20 mila unità con un incremento in termini assoluti di 1.800 unità.
Il commercio, che conta 26 mila occupati vede una crescita di 873 posti, pari al 3,4 per cento, mentre l’industria registra un aumento di 423 unità, corrispondente all’ 1,8 pr cento in più.
La pubblica amministrazione, invece, registra un calo di 120 posti, nelle attività finanziarie i posti in meno sono 114 e nell’edilizia industriale il calo è di 142 unità. Questo calo però è stato compensato dai 155 posti creati dall’edilizia artigiana che raggiunge gli 8 mila occupati. Positivo anche il risultato della manifattura artigiana: sostenendo le piccole e medie industrie artigianali – le cosiddette pmi – “si posssono creare posti di lavoro qualificati”, ha rilevato con soddisfazione Claudio Corrarati, presidente della CNA – SHV, cioè l’Unione provinciale degli Artigiani e delle piccole imprese.
Questi dati, elaborati dall’Osservatorio Mercato del Lavoro, rivelano che l’Alto Adige si sta riavvicinando alla piena occupazione. Cinquemila occupati in più pari al 2,8 per cento è la crescita rispetto a dicembre 2014, mentre il numero dei disoccupati è sceso di 10 punti. Oggi i senza lavoro sono 15.542, oltre 1.700 in meno rispetto al mese di dicembre 2014, pari al tasso di disoccupazione di 3,8 per cento. Se si considera che la disoccupazione fisiologica, cioè quella inevitabile anche nelle economie più dinamiche è, secondo gli esperti, del 3,5 per cento, ciò significa che l’Alto Adige torna ad avvicinarsi alla piena occupazione.
In foto: Claudio Corrarati