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Suoni per vedere: al Museo Civico il premio per l’’innovazione digitale nei musei italiani

4 Novembre 2015

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Suoni per vedere: al Museo Civico il premio per l’’innovazione digitale nei musei italiani

Significativo riconoscimento per “Suoni per vedere”, il progetto realizzato al Museo Civico di Bolzano per meglio conoscere e comprendere le opere esposte. La mostra è stata infatti selezionata da una commissione  composta da Alessandro Bollo Responsabile Ricerca e Consulenza – Fondazione Fitzcarraldo, Michele Trimarchi Presidente Tools for Culture e Roberto Vicentini Direttore Telco & Media – Engineering – e valutata tra i sei migliori progetti italiani che hanno preso parte a #DITcall, la call for proposals che si poneva l’obiettivo di individuare i migliori progetti digitali italiani legati alle attività culturali, educative, promozionali e di ricerca in ambito museale.
Verrà pertanto presentato al pubblico di settore mercoledì 4 novembre nell’ambito di “Digital Think-in, la voce digitale dei musei”, prima giornata dedicata all’innovazione digitale e tecnologica nei musei italiani, promossa e organizzata dal MAXXI di Roma.

“Suoni per vedere -ricorda la direttrice dell’Ufficio Servizi Museali e Storico Artistici Silvia Spada Pintarelli – è stato inaugurato il 13 dicembre 2013. Il progetto si è posto l’obiettivo di favorire e migliorare la conoscenza di otto opere, esposte al Museo civico di Bolzano, che coprono un arco temporale che va dal Medioevo al Novecento.  A ciascuna delle opere scelte (una Madonna romanica, un altare gotico, una tela settecentesca di Carl Henrici e un altarolo di Martin Knoller, un ritratto dell’Ottocento, una scultura di Enrico Carmassi e una stufa in ceramica) è stata abbinata una traccia sonora tridimensionale creata per l’occasione che ricostruisce i suoni e i rumori dell’ambiente e dell’epoca nella quale l’opera è stata realizzata e il cui contesto di riferimento è andato ovviamente perduto nell’esposizione museale. Non si tratta di un generico accompagnamento musicale di sottofondo, ma dell’attenta riproposizione del paesaggio sonoro proprio di ciasuna opera presa in esame: il rumore dei mezzi di trasporto del passato, i canti religiosi o gli inni militareschi, il cicaleccio in un salotto borghese, i tanti rumori della vita quotidiana e così via. Questo paesaggio sonoro è fruito individualmente tramite un sofisticato apparato teconologico. Al visitatore è richiesto di posizionarsi davanti all’opera, utilizzare la cuffia appositamente predisposta per assecondare l’esperienza di ascolto e chiudere gli occhi, per potersi concentrare sul paesaggio sonoro proposto, che parte automaticamente con l’abbassamento delle palpebre generando la visualizzazione mentale del contesto dell’opera stessa. Aprendo gli occhi e interrompendo così la traccia sonora, l’opera d’arte può essere vista e compresa in un modo completamente nuovo e si trasforma in un’esperienza di conoscenza che dura nel tempo”.
L’ideazione di “Suoni per vedere”, la cura e l’elaborazione delle tracce sonore si devono a Francesca Bacci, storica dell’arte esperta di comunicazione multisensoriale per i musei, con la collaborazione di Silvia Spada Pintarelli, direttrice dell’Ufficio Servizi Museali e Storico-Artistici del Comune di Bolzano. La progettazione prototipale e la realizzazione tecnica sono a cura di ReLab di Reggio Emilia. Per la realizzazione il Museo civico di Bolzano si è potuto avvalere della stretta collaborazione della Fondazione Socin.
Insieme al progetto bolzanino sono risultati vincitori:
Digital Engagement Platform Duomo Milano – Veneranda Fabbrica del Duomo;
– Virgil, un robot a corte La robotica al servizio della fruizione museale – Real Castello di Racconigi;
– Impronte Sonore – Fondazione Donizetti;
– Museo Archeologico e Multimediale di Monterotondo – Comune di Monterotondo;
– MAXXI. Il nuovo sito web – MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo.