Jihadisti, confermate dieci ordinanze di custodia cautelare tra i quali i membri della cellula di Merano
Per dieci persone accusate di terrorismo il gip di Trento Francesco Forlenza ha confermato la misura della custodia cautelare. Inizialmente la procura di Roma, che ha trasmesso gli atti a Trento per competenza, aveva chiesto la misura del carcere per 17 indiziati, ma per sette ha deciso nei giorni scorsi la scarcerazione. Per costoro i magistati trentini non hanno ravvisato i gravi indizi di colpevolezza e pertanto hanno chiesto l’annullamento della misura.
Nel corso di cinque anni di indagini i Carabinieri del Ros di Trento e Roma hanno intercettato conversazioni in chat e via skipe che testimoniano i contenuti di un’oraganizzazione terroristica sostanziata da un’ideologia islamista estrema che «legittima – scrive il magistrato Forlenza nell’ordinanza di 94 pagine – anche azioni di martirio quale strumento per combattere i Paesi occidentali.» Il capo della cellula meranese Abdul Rahman Nauroz, l’irakeno che aveva preso casa a Merano, inneggiava al sacrificio «con l’obiettivo finale del rovesciamento dell’attuale governo del Kurdistan iracheno per sostituirlo con uno Stato teocratico – si legge nell’ordinanza – fondato sull’appliazione della sharia islamica.»
Il gruppo dei presunti terroristi confermerebbe, secondo gli inquirenti, un’organizzazione ben strutturata con cellule segrete, con intenti di reperimento di armi e missili, progettazioni di piani d’attacco a Paesi occidentali con rapimenti e attentati.
Tre i dieci è stata confermata la misura per Ali Salih Abdul considerato maestro spirituale del gruppo attivo in Alto Adige e Eldin Hodza, kosovaro pure residente a Merano.
In foto: Palazzo di Giustizia di Trento