Elio Cirimbelli da Bolzano. Grido di dolore al Sinodo dai divorziati e risposati

Acque agitate all’interno della Chiesa. E’ annunciata a giorni la pubblicazione di una lettera nella quale tredici cardinali, tra i quali i due italiani Angelo Scola e Mauro Piacenza, accusano il Papa di aver predeterminato in senso progressista l’esito del Sinodo in corso. Tra i firmatari della lettera dissenziente sembra esserci anche Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, ovvero l’organismo che una volta si chiamava Sant’Uffizio. La questione spinosa che viene contestata al Papa è la sua apertura alla ammissione alla eucarestia dei divorziati e risposati civilmente.

Mai e poi mai, secondo i contestatori fedeli alla Dottrina, queste persone potranno ricevere la Comunione perché vivono in adulterio. La dottrina della Chiesa romana ne verrebbe compromessa e non c’è pastorale che possa smentirne i principi dottrinali di fondo. Tuttavia molti vescovi nel Sinodo affermano che la Chiesa, in nome di Gesù, può perdonare ogni peccato. Ma Müller, e chi la pensa come lui, rifiuta tale orientamento di pensiero.
Ecco che un grido di dolore si leva da Bolzano. Elio Cirimbelli, direttore del Centro di Assistenza Separati e Divorziati invoca con una lettera i Padri Sinodali  affinché recitino una preghiera di modo che “i divorziati risposati che non possono ricevere Cristo sacramentalmente possano almeno riceverlo spiritualmente