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Settimana Mozartiana 2015 – La giornata di studi nella Settima mozartiana ha fatto i conti con le metamorfosi del linguaggio

19 Settembre 2015

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Settimana Mozartiana 2015 – La giornata di studi nella Settima mozartiana ha fatto i conti con le metamorfosi del linguaggio

A Rovereto, come nelle passate edizioni, la SETTIMANA MOZARTIANA dell’AMI, l’Associazione Mozart Italia presieduta da Arnaldo Volani con la collaborazione di Marvi Zanoni, ha compreso un momento di divulgazione musicologica. Entro una cornice tematica difficile da esaurire, quella della Musica rara dell’autore, hanno trovato spazio i contributi di alcuni musicisti e studiosi di diversa estrazione.

Protagonista del recital al Pedalpiano del giorno seguente, il pianista Roberto Prosseda ha proposto, con la formidabile competenza globale che lo contraddistingue, una lettura dell’evoluzione linguistica mozartiana nelle prime sei Sonate per il pianoforte. Facili solo di nome, le opere che compongono la prima raccolta mostrano un forte carattere di laboratorio di ricerca e mostrano già l’autonomia creativa di un giovane Mozart che sa mescolare aspetti drammatici e aspetti ludici in un gioco delle maschere la cui verità non si lascia mai interamente decifrare.

Nella relazione di Adriana De Feo, musicologa del Mozarteum di Salisburgo, la pratica liturgica della Sonata da chiesa presso la cattedrale di Salisburgo è stata letta nella sua parabola. Nell’arco di alcuni decenni il modello corelliano è assunto dagli autori locali e in particolare da Francesco Lolli. I numeri d’opera mozartiani che ne continuano la tradizione fissano in andamento Allegro e in una più colta confezione il breve momento strumentale affidato ai due violini e al basso continuo di violoncello e organo.

Il compositore Armando Franceschini, nel cogliere la singolarità dei Duo composti da Mozart per violino e viola durante il soggiorno salisburghese del 1783, ha sottolineato alcuni tratti stilistici della scrittura, in riferimento ai lavori cameristici coevi e alle omologhe composizioni di Michael Haydn, cui il Colloredo aveva commissionato un’intera serie di sei Duo. Accuratezza ed eleganza fuori del comune contrassegnano le pagine redatte da Mozart, che in ogni occasione è solito anteporre le ragioni artistiche, mirando al più alto risultato.

Il primo movimento di andamento moderato e le variazioni finali, nel Duo in si bem., offrono spunti di invenzione ben diversi da quelli del primo in sol magg., la cui esecuzione da parte di Alessandro Cotogno e Giancarlo Bussola ha arricchito la mattinata. In compagnia della violoncellista Paola Gentilin, i musicisti veronesi hanno proposto anche due Sonate da chiesa.

A cura di Giuseppe Calliari, coordinatore della mattinata, è stata la comunicazione della rassegna delle eccentricità organologiche presenti nel catalogo mozartiano, una lista che illumina il mutare dei contesti. E, di seguito, la ricostruzione degli incontri artistici e degli esiti di quello che, a ragion veduta, può essere detto il Bildungsroman, il romanzo di formazione di Mozart giovane, il viaggio europeo condotto nelle città tedesche e a Parigi, a contatto con imprevedibili fermenti e occasioni.

Marvi Zanoni

Le relazioni saranno pubblicate prossimamente dall’AMI nella collana “Atti dei Convegni”.

Per informazioni e prenotazioni:

Associazione Mozart Italia – Sede Nazionale

Rovereto, Via della Terra 48

Tel e fax 0464.422719

infoami@mozartitalia.org

Foto d’apertura: (da sinistra): M° Armando Franceschini, prof. Giuseppe Calliari, dr.ssa Adriana De Feo, M° Roberto Prosseda

Cattura 1

Nella foto (da sinistra): Alessandro Cotogno-violino, Giancarlo Bussola-viola, Paola Gentilin-violoncello