BOLZANO. Sono tornate, compatte come un esercito spartano. Che poi era quello che più interessava a mister Fabio Bonafede. Il Neruda ha chiuso il torneo europeo di Maribor con un sorriso per un gruppo che si va saldando ed è la nota di merito più importante di questa campagna slovena voluta fortemente dallo staff proprio per questo. “Era il nostro obiettivo – conferma l’allenatore – perchè un gruppo nuovo, con tante culture e mentalità, ha bisogno di passare dei giorni vivendo insieme. A Maribor abbiamo avuto questa possibilità con ottimi riscontri”. Una sensazione confermata direttamente dallo spogliatoio. “Sono stati giorni preziosi per conoscerci e creare dell’affiatamento che è già tangibile – spiega la centrale Ilaria Garzaro, protagoniste in tutti i match – in un percorso di formazione del gruppo squadra. Siamo contente”. Concetti simili espressi da Tiziana Veglia: “Dopo questi quattro giorni in Slovenia si torna in Italia più cariche e convinte del nostro gruppo”.
Naturalmente ci sono anche gli aspetti tecnici di una tre giorni intensa (tre gare in tre giorni) contro avversari di calibro assoluto. Slovenia e Croazia sono Nazionali che non hanno bisogno di presentazioni, mentre per il Maribor parla la sua partecipazione alla Champions League. Sul taraflex, insomma, non si è scherzato. “Assolutamente –riprende Bonafede – e le ragazze sono state brave. La vittoria contro il Maribor è stata importante e significativa, ma anche nelle sconfitte ho visto una squadra che ha giocato. Devo dire che sono soddisfatto soprattutto dell’ultima gara contro la Croazia. Vero, abbiamo perso 4-0, ma in tutti i parziali ce la siamo giocata fino in fondo (i punteggi 25-21, 25-21, 25-22, 25-22 lo testimoniano) e abbiamo anche avuto l’opportunità di inserire Brcic al palleggio. Era la prima volta e non era facile integrarsi subito invece Bernarda è stata molto brava a trovare subito la sintonia con il gruppo. Non scordiamoci che la Croazia è una squadra incredibile: può scegliere, per dire, se fare giocare Fabris oppure Barun. Una profondità di roster e un reparto centrale tra i migliori del mondo”. Segnali più che incoraggianti, in attesa che la croata rientri a Bolzano dopo l’avventura europea con la sua Nazionale. Nel frattempo bene ha fatto la giovane Newsome. “Sì, davvero – l’elogio di Garzaro –perché comunque il ritmo partita è qualcosa di diverso dall’allenamento. Abbiamo cercato le giuste affinità svolgendo un lavoro importante. Non nascondo che abbiamo avuto qualche difficoltà iniziale con i palloni (in Slovenia usano Mikasa, in Italia Molten), ma poi ci abbiamo preso la mano. Giocare subito per tre giorni di fila è stato duro, ma assolutamente funzionale ad entrare fisicamente a regime”. Buone anche le prove contro la Slovenia (sconfitta) e Maribor (brillante vittoria). “Sì, ci siamo sempre state. Sono anche contenta dell’affinità che c’è tra noi del gruppo delle centrali. Nessuna competizione, voglia di aiutarci ed essere solide”. La collega Veglia rafforza il concetto. “Il nostro gioco comincia davvero a prendere forma”.
Sorrisi anche per il presidente Rudi Favretto. “Sono felice di come sta crescendo la squadra. Non era facile offrire prestazioni così senza il palleggio titolare e con un posto 4 ancora da definire. Ho avuto i brividi a pensare che il Neruda abbia affrontato la nazionale croata. Un prestigio unico”.
Adesso la marcia verso l’inizio del campionato proseguirà nel derby di giovedì alle 17 contro la Delta Informatica Trentino a San Giacomo e poi sabato per un match contro le campionesse d’Italia della Pomì Casalmaggiore in trasferta. “Sarebbe stato facile partire contro squadre più deboli, vincere e dire che tutto funziona alla grande – riflette Bonafede – ma io preferisco vedere subito le nostre difficoltà in test probanti. Adesso iniziamo un percorso pensato e calibrato”.
Continua, intanto, la campagna abbonamenti nel negozio Macron di via Resia a Bolzano. I prezzi sono assolutamente abbordabili per uno spettacolo incredibile per il nostro territorio: 80 euro il posto standard numerato e 130 le poltrone Vip dietro alle panchine.
Un gruppo granitico pronto ad aprire le braccia al proprio pubblico.