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Infortuni sul lavoro

24 Agosto 2015

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Infortuni sul lavoro

Sono quasi 500 le vittime registrate in Italia da gennaio a giugno 2015 con un aumento del 9,1 per cento rispetto ai primi sei mesi del 2014.

Un bilancio agghiacciante che racconta un’emergenza diffusa da Nord a Sud della Penisola, con 361 vittime rilevate “in occasione di lavoro” e 129 registrate “in itinere”.

Sono questi, purtroppo, i numeri di una tragedia che non conosce un giorno di tregua e che emergono nitidi nell’ultima indagine condotta dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sulla base di dati Inail (www.vegaengineering.com).

La Lombardia rimane la regione più colpita con 53 vittime “in occasione di lavoro”, seguita dalla Toscana (38), dalla Sicilia (33), dalla Campania e dal Lazio (30), dal Veneto (29), dall’Emilia Romagna (28) e dal Piemonte (27).

In Trentino Alto Adige, nei primi sei mesi del 2015 si sono registrati 8 infortuni mortali, di cui 5 nella provincia di Bolzano e 3 in quella di Trento.  Per dovere di cronaca bisogna peraltro aggiungere che nel solo mese di luglio a Trento vi sono state 3 vittime il che porta il conto totale per il trentino a superare il dato dell’intero 2014. Lo scorso anno infatti i morti sul lavoro furono 17 a livello regionale, con Bolzano che presentava il dato peggiore con 13 infortuni mortali.

Per tentare di  arginare il fenomeno, attraverso interventi di prevenzione, controllo,  formazione e informazione, a Trento si è immediatamente riunito il Comitato di Coordinamento provinciale per la sicurezza sul lavoro, che raccoglie i rappresentanti politici, quelli degli organi di vigilanza e, infine, i rappresentanti dell’economia e dei sindacati.  E a Bolzano? Pochi controlli, scarsa formazione e informazione e tanti mugugni.

Tornando al dato nazionale, l’11,9 per cento delle vittime lo si rileva nel settore delle costruzioni, il 10,8 per cento sia in quello dei trasporti che nel manifatturiero. In Alto Adige, anche agricoltura e attività boschive, pagano un elevato tributo di sangue.

Ora staremo a vedere se, con la ripresa delle attività economiche dopo la pausa ferragostana e con i trattori ormai in marcia impegnati nella raccolta di mele e uva, potremo assistere ad una nuova impennata del fenomeno infortunistico.

Noi, inguaribili ottimisti, speriamo invece che  aumentino i controlli, si sviluppino le campagne di informazione e formazione dei lavoratori, si dia seguito a tutti gli adempimenti previsti senza l’assillante lamento di alcune categorie imprenditoriali (e dei loro rappresentanti istituzionali – SVP – a livello locale e nazionale) contro gli obblighi previsti dalla normativa (europea) troppo spesso catalogata sempre e solo quale inutile “burocrazia”.

Franco Mugliari (alias Muglia La Furia)

http://muglialafuria.blogspot.com