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Ecco come funziona l’elezione del Consiglio Comunale a Bolzano

26 Agosto 2015

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Ecco come funziona l’elezione del Consiglio Comunale a Bolzano

Nel nostro caso è fondamentale conoscere questi numeri:

a Bolzano alla data del 25 maggio 2015 risiedevano oltre 106.000 abitanti, e di questi i maggiorenni ed aventi diritto al voto (i famosi 4 anni di residenza) erano 78.444, dei quali 36.863 maschi e 41.581 femmine.

I seggi sono 80, dei quali 78 distribuiti nelle aule delle scuole e 2 all’ospedale o altro sito.

L’elettore si deve recare al suo seggio con la scheda elettorale e un documento di ricoscimento, riceve la scheda nella quale potrà esprimere il suo voto, voto articolato in scelta del sindaco, del partito (definito lista) e dei consiglieri (scrivendo fino a 4 cognomi nello spazio apposito).

Nella libertà del proprio comportamento l’elettore ha effettivamente innumerevoli possibilità di esprimersi:

1) può decidere di non andare al seggio per votare: lo hanno fatto in molti, in troppi, per l’esattezza l’hanno fatto 33.125 bolzanini, e le motivazioni sono prevalentemente le seguenti:

–a) disaffezione alla politica, sfiducia nei politici e conclusione che “tanto non serve a niente, quelli che vengono eletti sono tutti uguali, e via dicendo”: ed è un grave errore questa scelta perché, paradossalmente, favorisce proprio coloro che si contesta, che si vorrebbe vedere esclusi e che invece, poiché l’elezione è basata sul voto di chi IL VOTO LO ESPRIME CONCRETAMENTE, gira e rigira chi non va a votare abdica il suo diritto/dovere di esprimersi e lascia scegliere agli altri, senza tener conto che chi è già eletto ha sempre uno zoccolo di elettori fidelizzati che lo voteranno sempre (potrei farlo, ma non faccio esempi con cognomi reali);

–b) motivi di lavoro, di salute, di vacanza anche (in questo maggio erano al mare molti bolzanini con soggiorni organizzati dal comune stesso!);

–c) pigrizia, o perché la giornata era bella e aveva programmato una gita in montagna, o a visitare amici o parenti, o perché c’era una festa, o perché giocava a qualcosa, o semplicemente perché non ne aveva voglia e basta;

2) pur recandosi al seggio, in definitiva può:

BUTTARE VIA IL VOTO, SCOMODARSI PER ANDARE AL SEGGIO E FARE UNA COSA DEL TUTTO INUTILE, perché  QUESTI DUE PROSSIMI MODI DI VOTARE CHE ELENCO DI SEGUITO NON SERVONO ASSOLUTAMENTE A NIENTE, Né ALL’ELETTORE Né ALLA CONSULTAZIONE (FANNO SOLO STATISTICA) E FANNO RIDERE GLI SCRUTATORI:

–a) deliberatamente lasciare la scheda bianca (entra nel seggio, fa rumore aprendola, fa rumore richiudendola e non segna niente);

–b) deliberatamente annullare la scheda, in tanti modi: grande segno su tutta la scheda, mettere la croce su più simboli, fare disegnetti strani, a volte osceni e a volte carini, scrivere frasi di protesta indirizzate ai politici, scrivere il nome di personaggi non candidati (famosi i casi di Sophia Loren); tutte queste belle amenità non escono neppure dal seggio, le leggono i 6 componenti il seggio, ci ridono sopra per due secondi, le indicano con un numero nei verbali, e via col lavoro (chi fa la grande croce si fa sentire all’esterno, ed anche chi fa tante croci perché lo scorrimento del lapis sulla carta è sempre molto marcato, mentre chi vota normalmente non preme tanto sulla scheda);

ADESSO INVECE ELENCO IL VOTO CHE SERVE, QUELLO CHE COINTRIBUIRA’ A DETERMINARE IL RISULTATO DELLA CONSULTAZIONE:

–c) la perfezione è: prende la scheda, mette la croce su un simbolo (la lista/il partito) e di fianco scrive i cognomi di quattro candidati consiglieri di quella lista: in questo modo ha scelto il sindaco collegato a quella lista, ha dato il voto alla lista e indicato quattro candidati che vorrebbe consiglieri (LO DEFINIREI IL VOTO PERFETTO);

–d) può mettere la croce sulla lista e basta: così ha scelto il sindaco ed il partito collegato, ma non ha scelto nessun consigliere;

–e) può mettere la croce sul solo nome del candidato sindaco: in questo modo ha scelto solo il sindaco, non ha scelto nessun partito né consigliere: il voto è valido, ma monco, incompleto, non sceglie nessuna lista né nessun consigliere, comunque serve a qualcosa, serve a dare peso al sindaco scelto;

–f) ovviamente la casistica di espressione di voto valido e/o nullo è infinita, non posso esporla tutta: mi sono limitato ai casi che coprono il 98% dei modi di votare. C’è chi segna un partito e scrive nomi di consiglieri di altri partiti, chi segna due partiti della stessa coalizione, chi sceglie un partito di una certa coalizione (ipotizziamo il quarto su una coalizione di cinque) e scrive i cognomi dei relativi consiglieri  nelle righe del primo partito della coalizione, e via dicendo. Tutti voti espressi scientemente, ma a volte nulli in buonafede perché non rispettano la tecnica prevista dalle norme elettorali.

A questo punto siamo arrivati allo scrutinio dei voti.

Il 10 maggio 2015 al primo turno si è avuto questo risultato:

dei 78.444 aventi diritto si sono recati alle urne 45.319 bolzanini, dei quali 43.203 hanno espresso voti validi, essendoci state 811 schede bianche e ben 1.305 schede nulle.

Dei 43.203 voti validi ben 3.972 hanno espresso solo la scelta sul nome del sindaco, quindi non hanno contribuito né ad eleggere consiglieri né tantomeno a sceglierne il cognome, ma utili solo per i candidati sindaco prescelti.

In definitiva i voti sui quali calcolare i seggi e l’elezione del consiglio restano 39.231, che per 44 consiglieri (il seggio del sindaco è detratto) danno un quorum di 891 voti di lista per consigliere.

E adesso viene il bello!

Esistono le coalizioni e le liste uniche:

(voti di lista + seggi pieni + seggi con resto)

liste uniche erano:

1346  1 0    IO STO CON BOLZANO di Angelo Gennaccaro

3952  4 0    MOVIMENTO 5 STELLE di Rudi Rieder

839    0 1    FRATELLI D’ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE di Mariateresa Tomada

4437  4 1    LEGA NORD SALVINI di Carlo Vettori

coalizioni erano:

2 liste x Benussi Giovanni (Ivan) con

1457  1 1    LISTA-LISTE BENUSSI

933    1 0    CASAPOUND

2 liste x Duzzi Pierangelo (Dado) con

249    0 0    PENSIONATI

755    0 1    NUOVA CITTA’ CON DUZZI (entra grazie ai resti e grazie ai Pensionati, che stanno fuori)

3 liste x Urzì Alessandro con

1406  1 1    FORZA ITALIA

889    1 0    UNITALIA

2470  2 1    L’ALTOADIGE NEL CUORE CON URZI’

3 liste x Stefanelli Cecilia con

2000  2 0    VERDI-GRUENE-VERC (di logica manca la proporzione: 2000 voti = 2 consiglieri; 1228 voti = 2 consiglieri)

808    0 1    SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ CON VENDOLA

1228  1 1    A SINISTRA PER BOLZANO CON GALLO

5 liste x Spagnolli Luigi con

433    0 1    PARTITO SOCIALISTA (qui l’anomalia è questa; 433 voti = 1 consigliere)

6538 7 0     PARTITO DEMOCRATICO

857    0 1    PROJEKT BOZEN NOI BOLZANO

2548  2 1    LISTA CIVICA PER SPAGNOLLI

6113  6 1    SVP

Al termine dello scrutinio il presidente dell’Ufficio Centrale Elettorale pubblica i risultati applicando la seguente formula per assegnare i seggi in consiglio comunale:

Siccome a Bolzano vige un sistema proporzionale per l’elezione dei consiglieri, per designare questi ultimi il presidente dividerà i VOTI VALIDI (a maggio erano 39.231) su 44 consiglieri ottenendo il quorum elettorale (tecnicamente definita cifra elettorale) relativo a quella tornata, poi dividerà i VOTI DI LISTA di ogni partito per il suddetto quorum e ne otterrà GLI ELETTI PIENI di ogni partito. Il quorum principale era 891 voti per seggio

Ogni partito e coalizione avrà dunque tanti consiglieri quanti quorum pieni copre, ma avrà anche dei voti inferiori al quorum che costituiscono i RESTI.

Il Presidente sommerà quindi tutti i resti di ogni singolo partito e coalizione. Le coalizioni hanno sicuramente vantaggio in questa prossima fase poiché le liste componenti le coalizioni godono il vantaggio di mutuo sostegno l’una l’altra, ovvero i resti minimali dell’una vanno a favorire l’altra, mentre le liste singole dopo la prossima fase sono fuori dai giochi. Ma di seguito mi spiego meglio.

Gli eletti pieni erano 33, quindi ne mancavano 12. La somma dei resti dava 9.830 voti che diviso per 12 dà il nuovo quorum che definirei “di salvataggio” corrispondente a 819 voti. (Non è errore, viene così).

Ovviamente, è aritmetica, ogni partito può superare il nuovo quorum una sola volta, mentre stando insieme ad altri il discorso è ben diverso (come ho scritto poco sopra).

E qui viene il bello: le liste singole che superano questo nuovo quorum eleggeranno un consigliere coi resti, e per loro i giochi sono finiti, resteranno inesorabilmente fuori fosse anche per un solo voto di meno. Lo stesso dicasi per le liste singole che al “primo salvataggio” non raggiungono il nuovo quorum, per cui può verificarsi che un resto di lista singola sia per esempio 500 (inferiore al quorum di salvataggio di 819 voti) ed uno di collegata sia solo 350: quest’ultima eleggerà un consigliere mentre l’altra no. Praticamente la collegata gode di maggior forza grazie al collegamento con altri partiti, dei quali riesce a godere anche dei resti minimali.

Le coalizioni riusciranno ad eleggere tanti consiglieri quanti ne mancano anche se con resti inferiori a quelli delle liste singole, fino alla copertura del numero di seggi mancanti, ovviamente solo uno per lista.

Vito Gambetti