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Della Ratta, “l’estate favorisce le aggergazioni di massa e l’eccessivo consumo di alcol da parte dei giovani”

11 Agosto 2015

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Della Ratta, “l’estate favorisce le aggergazioni di massa e l’eccessivo consumo di alcol da parte dei giovani”

Una recente analisi ISTAT conferma l’Alto Adige pecora nera per quanto concerne il consumo di alcol, specialmente da parte dei minori. Infatti in Alto Adige ci sarebbe il più alto tasso di persone oltre 11 anni con comportamenti a rischio nel consumo di bevande alcoliche, quali ad esempio il “binge drinking”, ovvero il consumo di sei o più bicchieri di alcol in un’unica occasione.

Spesso le occasioni d’incontro e di raduno di massa giovanile si trasformano, causa l’eccessivo consumo di alcol da parte di giovanissimi, in un problema di ordine pubblico.

In un precedente colloquio tre il questore Carluccio e l’assessore Achammer, sui ripetuti episodi di violenza alle persone registrati negli ultimi tempi, è stato osservato che nelle maggior parte dei casi questi episodi violenti sono collegati a un eccessivo consumo di alcol, per cui si concorda sulla necessità di intervenire con misure preventive anche su questo fronte.

Perché non provare allora, oltre che con meritorie opere di prevenzione, anche con interventi atti a limitarne il consumo in strada tra i giovani.

Innsbruck e Trento si sono recentemente già mosse in tal senso, è forse il caso che anche Bolzano intervenga.

Il divieto di detenere contenitori in vetro aperti (o non sigillati) o bicchieri in vetro e/o di consumare bevande in contenitori in vetro all’aperto (con eccezione degli appositi spazi previsti per i tavolini), dovrebbe essere allargato a tutta la città e ricomprendere tutti i contenitori (anche ad esempio il cartone di vino). In questo modo, oltre a cercare di ulteriormente contenere episodi dannosi e censurabili, si permetterebbe alle forze dell’ordine di estendere i controlli anche a ciò che è contenuto negli zainetti dei ragazzi durante il tragitto, dato che frequentemente questi ultimi arrivano in centro o in “altri luoghi di destinazione di massa” con appresso le bevande e già sotto i fumi dell’alcool.

Si vieta giustamente ai baristi di servire bevande alcoliche ai minori di sedici anni, ma non si interviene se gli stessi minori bevono in strada (con i liquori portati da casa) talvolta di fronte allo stesso bar che non li può servire.

Si potrebbe cominciare a pensare di far applicare con regolarità le sanzioni previste per il reato di ubriachezza manifesta, che pur se depenalizzato nel 1999, prevedendo il pagamento di una sanzione amministrativa, sicuramente contribuirebbe a determinare una riduzione del fenomeno. Punendo, in sintesi, l’ubriachezza dei giovani in quanto tale e non attendendo che si trasformi in ubriachezza molesta (le molestie e gli atti vandalici sono ormai purtroppo una troppo frequente conseguenza).

Claudio Della Ratta