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Cittadinanza e identità nel cuore dell’Europa

20 Agosto 2015

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Cittadinanza e identità nel cuore dell’Europa

Il Sudtirolo ha per l’Austria e per la politica estera europea di Vienna un valore centrale. L’autonomia dell’Alto Adige e la funzione di tutela dell’Austria verso il Sudtirolo non possono essere messe in dubbio. La pacifica convivenza, il sostegno allo sviluppo culturale dei gruppi linguistici, la costruzione dell’autonomia e il futuro della regione nel quadro dell’Unione europea sono le colonne portanti della politica estera e della politica verso il Sudtirolo dei Verdi in Austria.

Per Tanja Windbüchler e Georg Willi, l’una portavoce per la politica estera dei Verdi austriaci e l’altro membro della commissione speciale per il Sudtirolo al parlamento di Vienna, non si tratta di prendere decisioni sulla testa delle cittadine e dei cittadini della provincia di Bolzano. Così chiariscono l’orientamento del loro lavoro politico: „Per noi si tratta di correggere le false rappresentazioni che circolano a proposito della doppia cittadinanza e dello sviluppo della autonomia della Regione Trentino-Alto Adige- Südtirol, per portare un po’ di chiarezza in questa discussione“.

Per questo i due parlamentari sono venuti a Bolzano e qui hanno ascoltato diverse voci. E’ stata approfondita la richiesta ricorrente di una doppia cittadinanza: „Insieme ai Verdi del Sudtirolo siamo convinti che un rafforzamento dell’autonomia regionale all’interno dell’Unione Europea non può realizzarsi attraverso una doppia cittadinanza, ma attraverso lo sviluppo ulteriore dell’idea di una cittadinanza comune europea“, ha spiegato Tanja Windbüchler durante la conferenza stampa congiunta dei Verdi sudtirolesi e austriaci oggi all’Hotel Luna.

Riccardo Dello Sbarba ha descritto l’attuale situazione in Sudtirolo. „La proposta della doppia cittadinanza, per chi la fa, ha la funzione di indebolire l’autonomia e di avvicinare l’autodeterminazione, ma il risultato sarebbe una profonda divisione nella società tra chi può e chi non può chiederla – e tra chi può, tra chi la chiederà e chi non lo farà. Una nuova divisione tra „autentici sudtirolesi“ e „rinunciatari“. E nulla risolverà dei nostri veri problemi, come ad esempio la crescita delle disuguaglianze in Alto Adige come in Italia”.

Florian Kronbichler ha riferito delle tendenze centralistiche del governo Renzi. „La Svp continua a seguire la linea, finora di successo, di strappare sempre nuove competenze a Roma. La verità è che le forze al governo al di qua e al di là del Brennero sono convinte che tutto debba restare com’è. Ma allora dovrebbero avere il coraggio di dirlo chiaramente!“ ha concluso Kronbichler.

Georg Willi l’ha confermato descrivendo il confronto in atto nella commissione speciale per il Sudtirolo: „Io ho insistito perché la commissione dia finalmente una risposta chiara ai promotori della richiesta della doppia cittadinanza. E la realtà è questa: nel Parlamento austriaco non c’è nessuna maggioranza favorevole alla doppia cittadinanza per il Sudtirolo. L’Italia ne verrebbe molto irritata e l’Austria finirebbe per dover combattere di nuovo per difendere la propria funzione di tutela, proprio in una fase di profonde riforme costituzionali”.

Insieme, Verdi del Sudtirolo e dell’Austria si sono pronunciati a favore dello sviluppo di una cittadinanza comune dell’Unione europea. La soluzione non è la moltiplicazione di doppie cittadinanze né la riproposizione degli stati nazionali, ma invece il rafforzamento di una più larga cittadinanza che in parte già esiste, quella dell’Unione europea.

Brigitte Foppa ha spiegato come questa cittadinanza europea potrebbe funzionare: “Se fosse presa sul serio l’idea originaria dell’unità europea, allora ciò potrebbe avere effetti diretti nella vita quotidiana di ogni cittadina e cittadino del continente: dalla libertà di circolazione e domicilio alla riduzione della burocrazia nella ricerca del lavoro, dai sistemi assicurativi al diritto allo studio fino alla partecipazione dei cittadini e delle cittadine alla politica non solo dell’Unione, ma anche delle singole regioni”.

Mostrando con orgoglio un possibile “passaporto europeo”, i Verdi al di qua e al di là del Brennero hanno ribadito uniti che non si può costruire un futuro comune su una nuova divisione della società sudtirolese, ma piuttosto su un nuovo “entusiasmo europeo”. Qui si misurerà anche l’identità e il senso di appartenenza delle nuove generazioni. Questa strada va percorsa a cominciare da oggi, sostengono Tanja Windbüchler e Georg Willi, per i Grünen nel Nationalrat austriaco, Brigitte Foppa e Riccardo Dello Sbarba, per i Verdi-Grüne-Vërc nel Consiglio provinciale di Bolzano e Florian Kronbichler, deputato dei Verdi/SEL nel Parlamento italiano.