Lunedì i membri della segreteria del PD locale incontreranno il Sindaco di Bolzano per discutere sul da farsi, anche se nel frattempo il capogruppo provinciale della SVP Dieter Steger, in un’intervista rilasciata a Paolo Campostrini pubblicata sull’Alto Adige, ha dichiarato chiaramente che bisogna assolutamente evitare nuove elezioni. Persino un appoggio esterno dei Verdi non sembra preoccuparlo, pur di non avere un commissario. Come ho già scritto ieri, i compromessi a ribasso sono sempre nocivi, soprattutto in situazioni come quella attuale in cui i cittadini di Bolzano, stanchi di proclami e rinvii, si attendono cambiamenti e innovazioni nette. Chi più del PD, che tra l’altro è il partito di Matteo Renzi, può saperlo? Eppure non sembra così. A Roma si fanno le riforme con il PD, mentre qui il primo partito di Bolzano sembra doversi accodare agli altri. Perché? Timore di un commissariamento? Strano, considerando che ai tempi di Benussi sindaco nessuno si è strappato le vesti per evitare il commissariamento della città. Certo, ci si potrebbe accordare su alcuni punti dell’accordo programmatico che piacciono ai Verdi in attesa di approvare una “miracolosa” legge elettorale che dia governabilità alla città di Bolzano. Ma entro quando? Sappiamo tutti che l’approvazione di una modifica della legge elettorale è di competenza del Consiglio Regionale e che non passerebbe a botta di maggioranza senza ostacoli, considerando il regolamento che permette un ostruzionismo che farebbe spaventare persino i più scaltri politici della Prima Repubblica. Tutto questo tempo non c’è, pertanto non si può tentennare in eterno, come ci si era abituati a fare negli anni. I tempi cambiano e il fatto che non si voglia tornare a votare ne è la dimostrazione. Si teme l’astensionismo e la vincita delle opposizione di oggi. È vero, sussiste la nota convinzione che le persone dimentichino, ma questa credenza potrebbe essere facilmente un’arma a doppio taglio. Se la memoria umana tende a dimenticare, purtroppo quella della grande rete proprio no e i giornalisti – che tra l’altro fanno il loro mestiere – di tanto in tanto ricordano ai cittadini ciò che effettivamente è stato detto e fatto. È quindi anche una questione di comunicazione politica che andrebbe ripensata. Ma ora, ciò che conta è uscire dallo stallo che è venuto a crearsi a Bolzano. E se è vero che ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità, in particolare il PD non potrà esimersi da prendere una posizione netta e chiara, senza subordinarsi a ordini di scuderia. Altrimenti è destinato a perdere la propria autonomia che in nome di alcuna alleanza non può essere sacrificata. I tempi non sono ancora maturi per un grande partito territoriale, tuttavia il Pd in extremis potrebbe confluire nella Stella Alpina, ma considerando quanto prevede statuto della SVP, questo oggi è impossibile. Capisco che questa mia provocazione irriterà qualche lettore, ma non c’è tempo da perdere e se si vuole decidere in modo responsabile, allora adesso. Coraggio PD!