Margheri, “progetto Benko: un pessimo affare”
Entro la mezzanotte del 24 luglio il Consiglio Comunale di Bolzano dovrà ratificare l’accordo di programma relativo al Piano di Riqualificazione Urbanistica di Via Alto Adige, Via Perathoner, Via Garibaldi, Via Stazione, il cosiddetto “progetto Benko” scrive Guido Margheri in un comunicato. Secondo il consigliere le cose non stanno affatto come le dipingono alcuni sostenitori del progetto e il costoso marketing aziendale di Benko, Hager e compagnia. Il confronto pubblico sta , infatti, confermando pienamente le ragioni di chi ritiene che Bolzano sia facendo un pessimo affare. Tutto quanto sta accadendo in questi giorni, incluso il tentativo di provocare il commissariamento della Città mediante l’imboscata di Anna Pittarelli rende l’approvazione del Progetto Benko e le scelte conseguenti incompatibili con il Governo della Città così come delineato nel Documento Programmatico approvato dal Consiglio Comunale continua Margheri che dettagliatamente indica le ragioni per il no a Benko. Di seguito pubblichiamo le motivazioni della contrarietà al progetto in questione.
Il progetto strategico per Bolzano è il riuso dei 47 ettari dell’Areale ferroviario (Valore stimato 1 miliardo) e i 3 ettari del progetto Benko (Valore stimato 200 milioni) nonostante le dotte acrobazie verbali di molti lo metterebbe definitivamente nel cassetto aprendo la strada a un’utilizzazione speculativa di quelle aree. Per partire basterebbero risorse pari a due modeste circonvallazioni di qualsiasi Paese della nostra provincia con la differenza che gran parte di quei soldi potrebbe comunque rientrare in termini diretti o indiretti nell’ambito della realizzazione del progetto.
In termini di viabilità il progetto Benko manca di una seria analisi dei flussi di traffico ed è quindi segnato da contraddizioni insanabili con il risultato di mettere in sofferenza permanente un’area nevralgica della Città. Per di più metterebbe fine alle speranze di realizzare le moderne strutture per la mobilità previste proprio dal progetto Areale.
Le funzioni previste dal progetto Benko sono espressione di vecchie logiche appiattite sulla grande distribuzione commerciale e sulla rendita immobiliare, la cui attuale presenza in Città è largamente sovradimensionata con gravi squilibri e fenomeni di desertificazione dei quartieri residenziali in atto e in aperto contrasto con le esigenze della Città in termini di sviluppo sostenibile, in particolare, in relazione al turismo ecocompatibile legato alle attività congressuali e alle iniziative culturali.
E’ un progetto fondato sulla privatizzazione di spazi pubblici importanti e sull’edificazione di una parte significativa dell’attuale parco della Stazione, falsamente compensata da una “traslazione” del verde sulla Via Stazione pedonalizzata
Il progetto Benko si fonda su una procedura fortemente condizionata, determinata da una norma di favore (il famigerato articolo 55 quinquies della Legge Urbanistica Provinciale). Gli interessi della Città passano in secondo piano rispetto a quelli dei privati e il Consiglio Comunale si trova di fronte ad un semplice prendere o lasciare senza che vi sia stato alcun vero processo partecipativo.