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Della Ratta, “paradossale che i medici di famiglia siano contrari alla diminuzione del numero dei pazienti assegnati”

5 Giugno 2015

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Della Ratta, “paradossale che i medici di famiglia siano contrari alla diminuzione del numero dei pazienti assegnati”

Paradossale che i medici di famiglia siano contrari alla diminuzione del numero dei pazienti assegnati in gestione.

Da cittadino non posso che apprezzare l’importante lavoro svolto sul territorio dai medici di famiglia, ma di contro è abbastanza evidente come il numero di 2.000 pazienti ora assegnati sia troppo elevato, e non garantisce quell’attenzione al paziente che il loro stesso ordinamento prevedrebbe.

Le difficoltà nell’interfacciarsi con il medico di base sono rilevanti, troppo oberato per fornire, nelle poche ore giornaliere di attività di visita in studio, il servizio atteso.

Perlomeno non se permane l’attuale stato organizzativo né se permangono gli attuali carichi di lavoro giornalieri (poche ore ufficiali giornaliere).

Ormai il medico di base, oberato da un eccessivo numero di pazienti, oltre a presidiare i casi veramente urgenti o delicati, limita parte della sua attività a prescrivere visite specialistiche, a giustificare le assenze dal lavoro ed a curare malattie minori quali l’influenza, mentre avrebbe le competenze e le conoscenze, con un numero di pazienti inferiore, per gestire più approfonditamente i pazienti in cura.

Per riuscire ad ottenere una visita dal medico di base (salvo urgenze particolari) devi attendere a lungo e molta attività viene posta a carico dell’addetta all’accettazione (che visto i carichi di lavoro e considerato che spesso entra nel merito delle diagnosi o cure, dovrebbe avere almeno la qualifica di infermiera).

Dietro il numero previsto dal contratto nazionale, che vede 1.500 pazienti in gestione, vi sarà certamente uno studio che, visto anche quanto sopra esposto, bilancia ed ottimizza i carichi di lavoro in base al tempo a disposizione dei medici di base.

Ben venga quindi l’imposizione alla Provincia dell’applicazione del contratto collettivo nazionale per quanto concerne il numero dei pazienti assegnati ad ogni medico di famiglia.

Claudio Della Ratta