Ci siamo, dopo giornate di trattative il sindaco di Bolzano è riuscito a trovare chi lo salvi in extremis prima dell’inevitabile commissariamento. Il consigliere comunale Luciano Giovanelli, unico eletto della lista di Dado Duzzi, secondo quanto divulgato dai media oggi, ha deciso di sostenere la Giunta Spagnolli della quale, salvo imprevisti, farà parte anche lui. Qualcuno si domanderà come sia possibile, considerando il posizionamento del consigliere durante la campagna elettorale. In fondo la Lista Civica era nata in alternativa a Spagnolli, ma benché in un articolo a firma di Paolo Campostrini pubblicato dall’Alto Adige il 13 maggio, il probabile futuro assessore avesse dichiarato che non avrebbe fatto la stampella a nessuno, alla domanda del giornalista se ci fosse spazio per una trattativa, lo stesso rispose di sì. Evidentemente non solo ci sono state delle trattative, ma sono anche andate a buon fine, perché com’è emerso oggi al noto commerciante della lista Duzzi sarebbe anche stato offerto un assessorato. Certo, la Giunta non è ancora stata votata, pertanto non bisogna cantare vittoria troppo in fretta, poiché li scontenti sono tanti. A chi andrà il posto di Presidente del Consiglio Comunale, e chi farà il vice? Certo, un assessorato è un’altra cosa, ma meglio di niente. E sì, in politica bisogna sempre avere una carta di scambio, e se non la si ha, ci si accontenta di quello che resta. Per troppo tempo oramai dubbiose consuetudini contraddistinguono l’arte del governo senza che ci sia una reale percezione da parte di chi si trova al di fuori dal palazzo dei bottoni. Anche se, a dire il vero, lentamente le cose stanno cambiando. L’era digitale ha modificato il modo di pensare e non sono più esclusivamente i giornali e la televisione a formare il giudizio collettivo, ma soprattutto i social network, i blogger, etc.. Tempora mutantur, vale anche per la Politica e così prima o poi chi professa di voler rinnovare per non cambiare niente, presto dovrà rendersi conto che una puntata andata a buon fine fino ieri, e magari anche oggi, un domani non sarà altro che un inconsistente ricordo, poiché come disse Don Sturzo: “un programma politico non si inventa, si vive”.