Claudio Della Ratta è consigliere comunale di Bolzano per il PSI. Lo abbiamo intervistato sulle reali possibilità di creare una Giunta comunale e sul suo posizionamento nella maggioranza.
Consigliere, Lei ha sostenuto il sindaco Spagnolli già al primo turno, tuttavia secondo qualche media locale pare che il Suo voto di fiducia alla Giunta non sia scontato. E’ così?
È vero, il PSI ha sostenuto il sindaco al primo turno. Si è impegnato, è sceso in piazza per illustrare il programma e contrastare la falsa percezione che l’immigrazione e la criminalità siano competenza primaria del sindaco.
Queste elezioni comunali sono cadute nel momento peggiore per il sindaco uscente, incolpato della microcriminalità in aumento, dell’arrivo dei profughi e della crisi in corso. Tutti temi non collegati direttamente con l’amministrazione locale, ma che la destra è riuscita a ben indirizzare.
Questa insoddisfazione generale, collegata ai temi sopracitati, l’ha pagata anche la SVP, i cui elettori le hanno contestato tra l’altro un’attenzione troppo elevata in passato nei confronti dell’estrema sinistra.
Il PD, di contro, ha sbagliato campagna elettorale, o meglio, siccome i canditati delle contrapposte correnti interne erano principalmente impegnati nell’affannosa ricerca delle personali preferenze, non l’ha proprio fatta questa campagna. Non penso qualcuno si ricordi di aver visto un banchetto del PD in strada a sostenere la lista ed il sindaco, o a spiegare alla gente quanto di buono comunque fatto in questi due lustri.
I partiti minori sono andati nel complesso male, perché rimasti schiacciati tra le accattivanti ma vane promesse della Lega e di altri che hanno cavalcato i medesimi temi, e i partiti maggiori contrapposti, agevolati questi dal traino nazionale. Meno peggio, tra i piccoli, coloro che si contrapponevano al sindaco uscente, dato in generale individuato quale colpevole senza attenuanti da parte della cittadinanza, e di questo hanno beneficiato anche gli Eco-sociali.
Il mio appoggio al sindaco infatti, nello specifico, era collegato al fatto che gli Eco-sociali non fossero presenti nella coalizione di governo, ora che invece ci sono rientrati ho bisogno di garanzie sul fatto che non siano ancora loro a dettare la linea politica su alcuni specifici temi a me cari (sicurezza e immigrazione, per la quota di competenza comunale, oltre al tema degli accattoni, della pulizia delle strade, della mobilità cittadina, della difesa della famiglia, etc.).
Secondo Lei ci sono i presupposti per governare o è meglio tornare a votare?
A mio avviso i presupposti per governare ci sono tutti. Chi, come il sindaco ed i suoi alleati, ha chiesto il voto per governare, deve fare tutti i tentavi possibili per riuscirci. Superato lo scoglio iniziale, quello della formazione della Giunta, vi saranno alcuni mesi per verificare senza grossi patemi d’animo la tenuta della maggioranza, dato il prossimo ostacolo in calendario sarà solo a fine anno o ad inizio di quello prossimo, in occasione della votazione del bilancio di previsione 2016. In quel frangente si potrà fare il punto della situazione e vedere se è utile e proficuo per la città proseguire con questa nuova amministrazione o pensare a nuove elezioni. Nel contempo la situazione solitamente si evolve, le alleanze ora in essere, contrarie a questa maggioranza, potrebbero non essere così coese, qualche singolo consigliere sfilarsi e, così almeno è frequentemente avvenuto, decidere di sostenere la maggioranza.
Francamente, a prescindere dal Suo voto, ci sarà il ventitreesimo consigliere disposto a votare la giunta, oppure stiamo perdendo tempo?
Il ventitreesimo consigliere potrebbe essere individuato. Anche se il perimetro è ristretto, anche per veti politici contrapposti o problemi tecnici di coinvolgimento, a pochi potenziali sostenitori. L’ultima ipotesi sarà quello di andare in aula con 22 voti e contare sul fatto che, stante l’attuale situazione e con l’attuale legge elettorale lo scenario con nuove elezioni non potrebbe cambiare di molto, e quindi andare votare a novembre non converrebbe a nessuno, se non a coloro ora rimasti esclusi dal Consiglio. Con nuove elezioni si farebbe in sintesi solo un danno alla città.