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David Augscheller, essere di Sinistra oggi significa innanzitutto vivere la politica su una base etica

5 Maggio 2015

David Augscheller, essere di Sinistra oggi significa innanzitutto vivere la politica su una base etica

David Augscheller, nato il 28.04.1969 a Vipiteno da papà sudtirolese e mamma siciliana, laureato in storia e insegnante di tedesco e storia presso l’Istituto Tecnico per il Turismo e Biotecnologie “Marie Curie” di Merano fino al 2009 è stato membro del direttivo provinciale sudtirolese del sindacato scuola FLC-CGIL. Dall’aprile 2006 è consigliere comunale di Rifondazione Comunista a Merano, molto conosciuto negli ambienti artistico – culturali, ora si candida come capolista della Sinistra Ecosociale.

Dott. Augscheller, Lei è capolista della “Sinistra Ecosociale/ Ökosozialen Linken” di Merano e candida per il Consiglio Comunale. Dal simbolo della lista direi che si tratta di una proposta diversa rispetto a Rifondazione Comunista, o sbaglio?

Sinistra Ecosociale è un progetto politico nato per unire finalmente le varie anime della sinistra presenti a Merano. All’interno della lista c’è chi, come me, proviene da Rifondazione Comunista oppure come la seconda della lista, Alexandra Holzer, che è la coordinatrice di SEL. Ma abbiamo come candidato anche Francesco Redavid, che è stato il coordinatore del PD di Merano oppure chi è stato vicino ai Verdi ed ora non si riconosce più in questi partiti. Hanno aderito anche, e questo mi preme di sottolinearlo, singoli, soprattutto i giovani della nostra lista, che non sono iscritti ad alcun partito, ma che condividono i valori della sinistra. Dunque la Sinistra Ecosociale è un progetto di Sinistra unitario e plurale. Esattamente quello che molti si aspettano da ormai troppo tempo. In ciò Merano è un micro-laboratorio di unità.

A Merano si presentano diverse liste, ma nessuna afferma di essere manifestamente di sinistra. Chi sono i Vostri interlocutori?

Effettivamente siamo l’unica lista espressamente di Sinistra presente a questa tornata elettorale. I nostri interlocutori sono in primo luogo i Verdi, con i quali ho condiviso molte battaglie durante l’ultima legislatura e con i quali condividiamo alcuni punti programmatici. Con il PD la cosa è più complessa. Dobbiamo ancora capire con quale PD abbiamo a che fare. Se il PD di Merano, come temo, si sta trasformando sempre più nel partito liquido renziano, ormai sempre più vicino a posizioni neoliberiste e sempre più lontano dai bisogni delle fasce più deboli, di cui fa parte sempre di più il cosiddetto ceto medio, allora sarà difficile per noi, interloquire con il Partito Democratico. Comunque sono abituato a valutare sempre a base delle azioni concrete. Staremo a vedere.

A volte negli ambienti politici si sentono delle affermazioni ambigue, come se non esistesse più una sinistra, una destra, un centro, e via dicendo. Che significa essere di Sinistra oggi?

Essere di Sinistra oggi significa innanzitutto vivere la politica su una base etica. Fare politica non dovrebbe essere né una professione, né tanto meno una missione, ma semplicemente l’attuazione quotidiana dei propri ideali e una continua riflessione del proprio agire. Questa è la coerenza che dobbiamo vivere, noi donne e uomini di sinistra. Essere di Sinistra vuole dire impegnarsi per un mondo più giusto, in cui la salute, un salario dignitoso, l’accesso all’istruzione ecc. non siano privilegio solo dei ricchi. Essere di Sinistra vuole dire impegnarsi quotidianamente contro ogni forma di violenza, come le guerre o il razzismo, “restando umani”. Chi oggi dice che non ci sono più né destra né sinistra, racconta frottole. E di solito chi lo dice, è di destra. Le differenze ci sono, e come. Chi oggi avvalla le politiche neo-liberiste di privatizzazione e di massacro sociale è di destra. Noi ci battiamo contro la supremazia del denaro sui bisogni delle persone.

Qualora dovesse essere rieletto, per quali temi si batterebbe in Consiglio Comunale?

Vorrei che la città fosse di tutti e tutte e non solo delle solite lobby economiche che, attraverso i politici di riferimento, di fatto gestiscono la città secondo i propri interessi. Per questo mi impegnerò per coinvolgere tutti i cittadini fin dall’inizio nei processi decisionali di grandi e medie dimensioni. I cittadini hanno il diritto di essere presi sul serio. La città è un bene pubblico e di conseguenza dobbiamo garantire la vivibilità e funzionalità degli spazi urbani per i cittadini. Mi preme anche la problematica del traffico. Dobbiamo potenziare le ciclabili e lasciare in periferia, costruendo i parcheggi alla stazione, le macchine dei turisti che arriverebbero in centro con i servizi navetta. Di conseguenza sono contrarissimo alla costruzione del parcheggio sotto Monte Benedetto. Un tema che mi sta molto a cuore è la cultura alternativa. In città abbiamo il Club Ost West che ormai da anni propone un programma culturale di altissimo livello e che contribuisce all’arricchimento politico-culturale della città. Purtroppo le giunte passate hanno sempre ignorato l’importanza della cultura alternativa a Merano. Io mi sono sempre battuto e lo farò ovviamente ancora, affinché il Club e la cultura che esso rappresenta vengano finalmente sostenuti effettivamente dall’Amministrazione, per esempio nella ricerca di una nuova sede più adeguata per il Club che ormai è di rilevanza sovralocale. Merano è laboratorio multiculturale e multilingue. È il dovere di chi fa politica nella nostra città, contribuire all’eliminazione delle barriere ancora esistenti fra i vari gruppi linguistici, religiosi, etnici. Un battaglia che ho sempre portato avanti e che, in caso di rielezione, continuerei, è la lotta contro le tendenze di privatizzazione dei servizi pubblici. Dobbiamo urgentemente creare abitazioni protette per anziani, senza però ghettizzarli e dobbiamo attuare un piano di recupero e di risanamento decennale del patrimonio abitativo comunale. Continuerò, nell‘ambito delle possibilità che ha un comune, la lotta contro la precarietà e contro la povertà, che ormai colpisce sempre di più i ceti cosiddetti medi. Vorrei finalmente contribuire all’istituzione del registro delle unioni civili, perché anche questo è un atto di democrazia e di diritti civili. Insomma, dobbiamo ridare la città ai cittadini e alle cittadine.

Anche a Merano si sente parlare del “problema sicurezza”. È un fenomeno reale, oppure si tratta di slogan preelettorali?

Premetto che ogni cittadino ha il diritto sacrosanto di vivere in sicurezza. Ma il “problema“, come viene posto nel e dal discorso pubblico, mi pare essere abusato per fini populisti e politici. Purtroppo i casi di violenza e di microcriminalità ci sono, come ci sono stati in passato. Di questo però sono le forze di polizia a doversi occupare. Sono contrarissimo ad ogni ipotesi di ronde o di giustizia fai da te. Dobbiamo perseguire strategie logiche e non irrazionali, come purtroppo spesso succede. Dobbiamo aumentare le occasioni di incontro fra le generazioni, fra i diversi gruppi, dobbiamo rivitalizzare la città. Una città in cui la gente occupa gli spazi pubblici, è una città più sicura.

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Giornalista pubblicista, scrittore.