A Bolzano dopo tanti anni di separazione in casa assistiamo ad un salto di qualità, una scuola a Firmian dedicata a Alexander Langer. Non è poco per una terra contesa come la nostra. Speriamo che quest’apertura non si limiti al nome di una scuola, benché si tratti di un passo molto importante. Indubbiamente Langer ne sarebbe onorato, in fondo ha fatto tanto per questa terra, trovando molto più riscontro all’ estero che a casa propria, ma non è una novità: “nemo propheta acceptus est in patria sua”. Conoscendo la storia dell’Alto Adige forse è comprensibile che un politico, pacifista e scrittore come Alexander Langer non avesse trovato sempre il dovuto riscontro. I grandi pensatori sono sempre molto avanti, a volte persino troppo. Langer è nato nel 1946 a Vipiteno ed è mancato nel 1995 a Firenze; mi ricordo il giorno in cui morì come se fosse oggi, una tragica notizia che ci lasciò di stucco. Era una calda giornata d’estate, il 3 luglio del 1995. Una grande perdita. Chissà se la sua memoria troverà mai il dovuto ricordo anche qui, a prescindere dall’intitolazione di una scuola e di una Fondazione? Langer è stato uno tra i fondatori più importanti del partito dei Verdi italiani, nonché uno dei leader del movimento verde europeo. Durante la sua esistenza ha promosso importanti iniziative per la pace, la convivenza, i diritti umani, contro la manipolazione genetica e per la difesa dell’ambiente. Tematiche oggi molto sentite, ma allora molto meno. Langer si attivò con passione per la situazione dell’Alto Adige, in particolare per quanto concerne il rapporto tra le diverse comunità linguistiche. Essendo un uomo lungimirante naturalmente guardò anche oltre i confini della nostra terra, interessandosi per il rapporto tra nord e sud del mondo, per la situazione dei paesi dell’Europa dell’est, nonché i problemi di convivenza nelle aree di crisi e l’integrazione europea. Certo, da buon figlio di famiglia borghese, laica e liberale e grazie alla formazione plurilingue, divenne un uomo aperto e tollerante. Conosceva le due lingue, il tedesco e l’italiano benissimo, cosa molto rara allora. Terminati gli studi classici a Bolzano, si laureò in Giurisprudenza a Firenze dove durante gli studi conobbe don Lorenzo Milani e don Ernesto Balducci per i quali militò nella Federazione Universitaria Cattolica Italiana. Successivamente, negli anni settanta, militò in Lotta Continua lavorando anche per l’omonimo giornale. Come politico ebbe una carriera di grido. Fu membro del Consiglio Provinciale di Bolzano e del Consiglio Regionale. Nel 1989 fu eletto per la prima volta al Parlamento Europeo, divenendone il primo presidente del gruppo parlamentare dei Verdi. A prescindere dai presunti distacchi dalla Chiesa, Langer mantenne sempre un dialogo con il mondo cattolico. Difatti il 14 aprile 1987, assieme ad altri ecologisti, presentò una dichiarazione di approvazione del documento della Congregazione della fede sui problemi morali connessi alla fecondazione artificiale e alla sperimentazione sugli embrioni, noto al grande pubblico come documento Ratzinger. Benché alcune giornaliste del Manifesto contestassero fortemente tale dichiarazione, Langer precisò che essa non costituiva un appoggio incondizionato ai contenuti del documento, e che non volesse in alcun modo entrare nel tema della fecondazione artificiale, ma che si trattasse di un apprezzamento riguardo ai temi della manipolazione genetica e della vivisezione. Negli ultimi anni della sua esistenza Langer s’impegnò per la pace nei territori dell’ex-Jugoslawia e per far cessare il conflitto propose l’intervento della comunità internazionale tramite una forza dell’ONU. Sempre politicamente attivo, nel 1995 si candidò a sindaco di Bolzano, ma la sua candidatura fu respinta a causa del suo rifiuto di dichiarare la propria appartenenza etnica nel censimento. Il 26 giugno dello stesso anno protestò a Cannes contro l’inerzia dell’Europa di fronte alla guerra nei Balcani e pochi giorni dopo, il 3 luglio, morì. È vero, in qualche modo la sua memoria è anche stata onorata. Il compositore italiano Giovanni Verrando gli ha dedicato un’opera dal titolo “Alex Brücke Langer”, il cantautore Massimo Priviero l’ha ricordato con una canzone “Splenda il sole”, pubblicata come inedito nel disco “Rolling Live”. Nel comune di Monte Urano, in provincia di Fermo, troviamo il Parco fluviale Alex Langer, a Città di Castello in provincia di Perugia gli è stato intitolato il parco ex ansa del Tevere e persino Rovigo ha un parco intitolato ad Alexander Langer. A lui è anche dedicata la pista ciclabile che costeggia il torrente Leno, a Rovereto (TN) e il “Centro Culturale/Biblioteca Comunale” del Comune di Brentonico (TN) è intitolata ad Alex Langer. Un anno dopo la sua morte gli è stato conferito il Premio Nazionale Cultura della Pace alla memoria e a Bolzano ora abbiamo una scuola intitolata a lui. Beh, considerando che abbiamo individuato tante piazze e piazzette da dedicare a personaggi molto meno importanti, forse avremmo potuto fare uno sforzo e dedicare una via, piazza o piazzetta ad Alexander Langer anche a Bolzano, ma evidentemente manca la volontà politica. Ma prima o poi le cose cambieranno anche qui, bisogna saper aspettare e accontentarsi. Intanto grazie Alexander e riposa in pace!