La musica sociale

“Durante i miei nove anni alle scuole superiori non sono riuscito a insegnare niente ai miei professori” affermava Bertolt Brecht con una punta d’ironia. L’aforisma non è applicabile ai ragazzi delle I.I.S.S. De Medici di Bolzano che grazie alla loro iniziativa di “coro sociale” insegnano moltissimo a professori e non. Parlare con queste ragazze fa capire quanto sia veicolare la musica negli aspetti sociali, nel recupero di situazioni complesse, nella progettazione di percorsi ad hoc per chi deve superare criticità di vario genere. Il tutto grazie alla supervisione ed al lavoro cooperativo gestito dalla professoressa Roberta Ratti atto a far capire alle ragazze quanto sia importante il lavoro di squadra in certi settori, sociale in primis. Le ragazze hanno le idee chiare e dimostrano attenzione particolare ai mutevoli scenari cui siamo abituati, spingono per cambiamenti, creano proposte per trovare soluzioni. Prendano appunti tutti quelli che giudicano giovani e giovanissimi fuori da certi contesti. Un plauso anche a Claudio De Carli, tecnico con la passione per la musica, anima fondante (insieme alla professoressa Ratti) dell’iniziativa. La musica come collante di squadra, questo il messaggio di base. Senza cooperazione, infatti, certe iniziative non possono andare a compimento. Molto importante sottolineare quest’aspetto visto anche il momento difficile a livello internazionale dove la cooperazione interstatale stenta a decollare. Questi esempi sono semi per una migliore gestione del futuro. I ragazzi di fatto chiedono questo: più iniziative a corollario del contesto scuola, legate al futuro ambito lavorativo, meno lezioni frontali distanti dalla realtà quotidiana. La scuola I.I.S.S. si è messa in gioco con queste iniziative, essere il baricentro tra la società d’oggi ed in divenire, rappresentata appunto dalle idee di queste studentesse. Meno teoria e più pratica quindi? In realtà le ragazze vanno oltre l’assioma e propongono una strada diversa: la materia come veicolo di comprensione, la teoria messa in pratica con laboratori, iniziative e molto altro. Il settore scuola non alzi le paratie davanti a queste proposte, non le giudichi banalmente, non le faccia finire su binari morti, non le faccia fondamento di rimpianti, ma scenda ad un sinergico compromesso di collaborazione, un patto serio tra chi veicola il sapere e chi lo assorbe. Questo “coro sociale” si pone come strumento didattico per chi un domani nel settore (delicatissimo) sociale lavorerà. La creazione di un progetto di squadra con il compito di recuperare situazioni difficili è l’ obiettivo che la professoressa Ratti si è posta. Far capire ai ragazzi il lavoro cooperativo (in questo caso artistico – musicale) nel suo essere ad hoc per superare crisi e quant’altro la vita ci proponga. “L’obiettivo principale dell’educazione nelle scuole dovrebbe essere quello di creare uomini e donne che siano capaci di fare cose nuove, non soltanto di ripetere semplicemente ciò che le altre generazioni hanno fatto”, queste parole di Piaget ci indicano la via e dovrebbero essere scolpite all’ingresso d’ogni scuola, queste ragazze con la loro iniziativa fanno rivivere questo concetto.

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In foto: l’I.I.S.S. De Medici di Bolzano