Si riaccende la polemica sulla presenza dei grandi carnivori nel territorio delle Province di Trento e Bolzano.
Ieri mattina alle 8,30 un uomo, a poche centina di metri dall’abitato di Carciato, frazione di Dimaro, è stato aggredito da un’orsa, che stava evidentemente difendendo i suoi cuccioli.
L’uomo ha riportato qualche lesione, per fortuna non grave, e versa in uno stato di choc.
Secondo il Team Autonomie, come si legge in una nota diffusa dalla Cons. Elena Artioli e dall’ex Cons. Franca Penasa, si tratta per l’ennesima volta di una dimostrazione di centralismo provinciale: l’accusa è infatti rivolta al servizio forestale della Provincia di Trento, che ha appoggiato il progetto di reintrodurre un animale non facile da gestire come l’orso su territori abitati, senza chiedere né il permesso né il parere agli abitanti.
Si ritorna dunque alla polemica mai sopita riguardante la tutela di grandi carnivori, come orso e lupo, nei territori dell’arco alpino e prealpino (basti pensare al dibattito sulla presenza del lupo nel vicino Parco Regionale della Lessinia, in Veneto, che ha diviso gli amministratori locali).
Da un lato gli abitanti della montagna e gli allevatori rivendicano il diritto a difendersi da questi predatori vissuti come pericolosi per l’uomo ma soprattutto per le attività commerciali e produttive. Sull’altro fronte, si lotta per la difesa di orsi e lupi, animali scomparsi per decenni dai territori delle Alpi e Prealpi, e tornati ora in modo spontaneo a popolare le nostre montagne.
La soluzione dovrebbe probabilmente essere ricercata studiando quei luoghi nei quali ormai da decenni si è riusciti a ristabilire un rapporto equilibrato tra animali e uomini, grazie a progetti portati avanti da team di esperti e grazie alla collaborazione propositiva dei cittadini.