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Raccontar barzellette

19 Aprile 2014

Raccontar barzellette

Così il cerchio si chiude: da animatore sulle navi da crociera raccontando barzellette, a intrattenitore di poveri disabili in una casa di riposo, la saga di Berlusconi, sembra abbia superato la boa riguardante l’evasione fiscale. Certo qualche ringhio di circostanza da parte sua si è levato per la consueta “persecuzione dei giudici”, ma dimenticandosi di definirli “comunisti”. Il fatto è che, sul fronte opposto, molti sono stati coloro che ritengono un cedimento della Giustizia aver indicato l’affidamento ai servizi sociali, per la ridicola pena di 4 ore alla settimana, per giunta in una clinica la cui proprietà, e che si dice, rientri nella sua orbita.

Il sospetto molto diffuso tra i contestatori, è che tanta indulgenza sia stata ispirata dal nostro presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in accordo con Berlusconi per restare comunque in sella. Del resto lo stesso Renzi ha più volte sostenuto che essere di sinistra non ha più molto senso.

A proposito di Renzi credo sia il caso che qualcuno, magari dell’ex sinistra, gli ricordi che i tagli alle “auto blu”, agli stipendi dei grandi burocrati, la vendita di quote delle aziende di Stato ecc. vanno bene, ma che questi “filoni” sono destinati a esaurirsi E dopo? Ceduti i gioielli di famiglia ai “Compro oro” cosa farà Renzi? Probabilmente non lo sa neppure lui e spera nell’italico “stellone”. Credo però che sarebbe un madornale errore il quale potrebbe costargli caro, il che non mi preoccuperebbe, ma molto più grave sarebbe invece se a pagare il conto finale fossero, come al solito, i cittadini italiani “più deboli”. I Berlusconi, e quelli come lui, alle prime avvisaglie di un possibile crollo, prenderebbero sicuramente un aereo diretto in qualche paradiso dei Caraibi e saluti a tutti.

Del resto Berlusconi ha già dimostrato come squagliarsela se le cose vanno male: un esempio, l’Alitalia, che aveva voluto salvare, però con i soldi pubblici, contro il parere di tutti gli esperti. Invece di salvarla, l’ha portata a ingenti perdite e sull’orlo del fallimento tanto che in un vicinissimo futuro quasi il 50 per cento della società dovrà essere ceduto alla compagnia aerea Etihad di Abu Dhabi la quale chiede in cambio il licenziamento di un paio di migliaia di dipendenti di Alitalia. Un bel successo per Berlusconi che si vanta sempre di essere un abile “capitano d’industria”.