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Adesso tocca alla Rai

19 Aprile 2014

Adesso tocca alla Rai

Anche la Rai dovrà contribuire a pagare gli 80 Euro a 10 mila italiani: il sacrificio che Renzi ha chiesto alla Rai è infatti di 150 milioni. Questo a pochi giorni da quando il direttore della Rai, Luigi Guibitosi, (la cui poltrona sembra in bilico sotto l’attacco di un Renzi preso dal sacro furore giovanilistico di cambiare tutto e tutti, magari a favore dei suoi amici) ha annunciato con toni trionfalistici che i bilanci dell’azienda che guida erano nuovamente in attivo. A proposito dei conti della Rai in ordine una piccola osservazione sembra d’obbligo: mettendo in onda una serie di programmi già visti e acquistati in Germania o negli Usa o qualche teleromanzo improntato sui racconti di famiglie un po’ sfigate, dall’immancabile finale che le vede comunque sempre unite. Si tratta a volte di teleromanzi di dubbia qualità. Date queste premesse credo che anche un contabile di prima nomina sarebbe riuscito a risanare i bilanci. Ecco qualche esempio a caso di questa deriva di qualità in atto da tempo: la serie “Cobra 11”, in onda giornalmente su Rai 2 intorno alle 20, non solo è stata acquistata per una modesta somma nell’area tedesca, ma le sue puntate vengono regolarmente ripetute dalla Tv nostrana, la quale si “dimentica” di aggiungere che si tratta di ripetizioni. Il programma “Domenica in famiglia”, con il suo target strapaesano, cerca di attirare l’attenzione dei maschi italiani con le gambe della show girl spagnola Laura Barriales impegnata a sfoggiarle su gonne sempre più corte. Non parliamo della famigerata trasmissione “La prova del cuoco” con l’ineffabile Clerici: a questo proposito sarei curioso di sapere quante massaie italiane preparano i pranzi secondo le sue ricette e quanto viene a costare alla Rai ogni piatto. Imperversa anche l’annosa trasmissione di Vespa “Porta a Porta” che, grazie all’onniscienza del suo eterno conduttore, si è occupata di tutto e di più per compiacere (con una sfregatina di mani di reminiscenze gesuitiche) il politico vincente di turno. E mi fermo qui, anche se l’elenco potrebbe proseguire.