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MART: NUOVA DONAZIONE ALL’ARCHIVIO DEL ‘900

14 Marzo 2014

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MART: NUOVA DONAZIONE ALL’ARCHIVIO DEL ‘900

TUTTO ENRICO BAJ AL MART

Roberta Cerini Baj, moglie dell’artista Enrico Baj, dona l’intero fondo di materiali appartenuti al marito e parte della sua biblioteca all’Archivio del ‘900 del Mart di Rovereto.

Enrico Baj è stato uno dei massimi protagonisti dell’arte italiana contemporanea, pittore e sculture fu interprete attivo dei movimenti politici e intellettuali europei della seconda metà del Novecento.

L’archivio a lui intitolato, di notevoli dimensioni, documenta in maniera unica e completa il percorso artistico dell’artista milanese a partire dai primi anni Cinquanta. Il fondo comprende corrispondenza, scritti, fotografie, documentazione personale e professionale, video e numerosi materiali a stampa (inviti, cartoline d’artista, manifesti, ritagli stampa etc).

Oltre ai movimenti artistici di cui Baj fu protagonista, dall’Arte Nucleare alla Patafisica , l’archivio testimonia i contatti con gli ambienti letterari (da Sanguineti a Queneau), nonché i legami con alcuni tra i più attivi protagonisti delle avanguardie storiche come André Breton, Farfa e Francis Picabia.

Insieme all’eccezionale archivio, è stata donata al Mart parte della preziosa biblioteca dell’artista, comprendente esemplari provenienti dalle prime edizioni futuriste, libri e riviste d’avanguardia, nonché una bibliografia pressoché completa su Enrico Baj.

Questa nuova straordinaria donazione va così ad arricchire l’Archivio del Museo, vero e proprio laboratorio culturale per la conservazione, l’esposizione e le attività di studio e ricerca.

I materiali conservati nell’Archivio del ‘900 sono consultabili in sede su appuntamento.

Enrico Baj (Milano, 31 ottobre 1924 – Vergiate, 16 giugno 2003)

Nel 1951 tiene la prima personale alla Galleria San Fedele di Milano dove espone opere informali; nello stesso anno fonda insieme a Sergio Dangelo il Movimento della Pittura Nucleare. Nel 1953 insieme ad Asger Jorn fonda il Mouvement International pour un Bauhaus Imaginiste, in polemica con la Scuola di Ulm di Max Bill; nel 1954 i due artisti danno vita agli Incontri internazionali della ceramica ad Albissola Marina presso le Ceramiche Mazzotti ai quali partecipano Lucio Fontana, Emilio Scanavino, Karel Appel, Guillaume Corneille, Sebastian Matta, Aligi Sassu, Edouard Jaguer e altri.

Negli anni Cinquanta collabora alle riviste d’avanguardia Il GestoBoa e Phases. Nel 1957 firma il manifesto Contro lo stile e tiene la prima personale all’estero, presso la Gallery One di Londra; nel 1959 aderisce al Manifeste de Naples. Nel 1962 partecipa a New York alla mostra The Art of Assemblage, occasione nella quale conosce Duchamp. Tra il 1963 e il 1966 trascorre molte tempo a Parigi dove entra a far parte del Collège de Pataphysique. Nel 1964 ottiene una sala personale alla Biennale di Venezia e nello stesso anno espone alla Triennale di Milano. Sempre attento agli aspetti sociali del proprio lavoro, consacra nel 1972 una grande tela ai “Funerali dell’anarchico Pinelli”, dove riprende le proprie figure ispirate a Guernica. Dopo 40 anni, l’opera è stata esposta a Palazzo Reale di Milano nell’estate 2012. Tra i contatti con poeti e letterati si segnalano quelli con André Breton, Raymond Queneau, Edoardo Sanguineti e Umberto Eco. Oltre che attraverso le sue opere, la riflessione di Baj sull’arte ha preso forma in svariati volumi, anche a carattere autobiografico.