ASSEGNAZIONI AI GRUPPI CONSIGLIARI
Consiglio – Approvata la delibera di modifica del relativo regolamento, che recepisce quanto previsto dal decreto Monti, pur prevedendo una spesa minore di quanto consente tale decreto.
È stata discussa oggi la delibera di modifica del Regolamento concernente interventi a favore dei gruppi consiliari e la relativa rendicontazione. Come il pres.Thomas Widmann ha spiegato, i limiti fissati da Monti sono molto superiori a quelli inseriti nel regolamento altoatesino: il Consiglio provinciale di Bolzano é il più virtuoso d’Italia in questo senso. La modifica si riferisce a quanto previsto dal decreto legge 174/12, e riguarda da un lato la necessità di uniformare il livello di spesa tra tutte le regioni assumendo come un preciso parametro di riferimento stabilito dal decreto: si tratta di un contributo annuo per gruppo di 5.000 € per consigliere componente più 733 € (cifra calcolata sulla base di un parametro che fa riferimento al numero di abitanti della provincia) sempre per consigliere componente. Non si prevedono contributi per monogruppi salvo che non risultino così composti giá all’esito delle elezioni. Dall’altro, viene previsto l’obbligo di rendicontare puntualmente le spese dei gruppi. Infine c’è la nuova possibilitá di erogare contributi per il personale dei gruppi, in quantità di 45.000 € per unitá di personale: si tratta di 7 persone al massimo per i gruppi con piú di 12 componenti, 4 per gruppi con 6 componenti, 2,5 per gruppi con 3 componenti, 1 per monogruppi.
Dopo l’approvazione (24 sì) dell’emendamento secondo cui il rendiconto e la relativa documentazione vengono inviati direttamente alla Corte dei Conti, Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde) ha ritenuto lodevole che ora sia prevista la rendicontazione delle spese e il fatto che una parte dei finanziamenti venga ora legata all’assunzione di personale. Ciononostante, ha aggiunto, egli non voterà a favore della delibera di modifica in quanto non é accettabile l’aumento dei costi che essa implica, passando da 780.000 € a 1,150 mio. €: “Questo salto non é accettabile, pur con tutte le giustificazioni. Si sarebbe dovuto restare al livello di spesa attuale, chiedendo anche un sacrificio ai monogruppi, la cui richiesta di avere un dipendente a tempo pieno ha innalzato anche la disposizione di personale per gli altri gruppi”. Con l’ex pres. Vezzali si era inoltre stabilito che gli assessori non sarebbero stati conteggiati quali componenti di un gruppo al fine di determinarne il numero, invece la delibera in oggetto li conteggia, e anche questo non va bene.
Secondo Sven Knoll (STF) è importante approvare la delibera sulla rendicontazione perché i cittadini devono sapere come vengono utilizzati i mezzi pubblici. In passato i gruppi consiliari disponevano come volevano l’importo complessivo ricevuto, e questo non é piú accettabile. È giusto anche legare una parte dei finanziamenti al personale, perché c’é bisogno di personale competente per l’elaborazione di leggi e proposte. In Tirolo, ha aggiunto Knoll chiedendo anche di non lasciare che un giornale decida sul regoalmento, un singolo partito riceve più di tutti i gruppi consiliari altoatesini.
Alessandro Urzì (L’Alto Adige nel cuore) ha definito un paradosso il fatto che questo regolamento non sia nato da iniziativa del Consiglio ma su spinta del Governo nazionale. I cittadini, ha aggiunto Urzì, possono giudicare i consiglieri per quello che fanno, votandoli o non votandoli; il Consiglio non dev’essere il luogo della piazza o degli sputi addosso, come è accaduto, ma il luogo del confronto tra maggioranza e minoranza, esso deve avere la sua organizzazione e i suoi organi funzionanti, e anche questo regolamento serve per dare mezzi alla democrazia. Da ora in poi si certificherà esattamente, davanti ai cittadini, come sono state investite le risorse per far vivere la democrazia in questa provincia, che ha bisogno di democrazia più che altrove. Urzí ha quindi ringraziato per il riconoscimento dato ai gruppi minori di avere un impiegato, anche perché i gruppi minori sono spesso espressione di minoranze linguistiche. Ha quindi condiviso il fatto che la manovra avrebbe potuto essere contenuta nella spesa effettuata negli anni scorsi, e annunciato per quetso motivo astensione, pur condividendo lo spirito della delibera.
Andreas Pöder (BürgerUnion-Ladins Dolomites-Wir Südtiroler) ha ricordato che c’erano state diverse proposte, e che il cons. Köllensperger aveva per esempio proposto che i monogruppi avessero tutto quanto previsto da Monti e i gruppi più grandi riducessero il personale, mentre fuori dall’aula propone di tagliare tutto. Egli stesso aveva fatto una proposta che avrebbe garantito equità, ma in ogni caso la regolamentazione proposta é ben formulata e garantisce trasparenza, é accettabile per tutti i gruppi. Pöder ha aggiunto che comunque ognuno é libero di rinunciare o meno alle assegnazioni.
Secondo Pius Leitner (Die Freiheitlichen) inq uesta situazione non bisogna farsi trascinare, e in ogni caso la delibera riguarda i costi istituzionali e non le pensioni. Le proposte su cui votare erano due, e alcuni consiglieri non hanno votato su quella più conveniente. Qui si tratta della “azienda Consiglio provinciale”, i cui costi vanno rendicontati, e la delibera rimane molto al di sotto, in quanto costi, a quanto permetterebbe il decreto Monti. Leitner ha invitato a fare attenzione a che non siano pochi a decidere per tutti.
Il pres. Arno Kompatscher ha chiarito che la delibera riguarda il Consiglio e i suoi lavori. Quest’organo deve essere rivalutato ed essere in grado di svolgere meglio il suo compito, garantendo la qualitá delle leggi. È il Consiglio, non i consiglieri, che deve avere a questo scopo delle assegnazioni. Kompatscher ha ribadito che il decreto Monti permetterebbe molto di più, e che pertanto anche in futuro il Consiglio provinciale di Bolzano sará il più conveniente a livello nazionale. Nel bilancio provinciale si prevederà un aumento dei fondi per il Consiglio, di circa 400.000 €, ma non bisogna dimenticare le riduzioni delle indennitá della Presidenza, con un risparmio di 2,2 milioni €.
Si tratta, secondo Dieter Steger (SVP), di una regolamentazione che garantisce finalmente trasparenza e chiarezza. Da un lato il finanziamento dei gruppi viene adattato a quanto previsto dal decreto Monti, dove peró non si utilizza tutta la somma disponibile, dall’altro lato viene prevista una rendicontazione dettagliata. Il regolamento disciplina soprattutto il finanziamento del personale dei gruppi, e questo permette una professionalizzazione del lavoro parlamentare, cosa che dovrebbe portare a una migliore qualitá della legislazione. Il Consiglio provinciale di Bolzano spende molto meno di quello tirolese o di quello trentino, per non parlare delle altre Regioni italiane. Nel bilancio provinciale ci sará un chiaro taglio da 4 a 1 milione. La politica ora é giustamente criticata, e per questo sono importanti regole e trasparenza, in modo da recuperare un po’ di fiducia dalla popolazione.
Brigitte Foppa (Gruppo Verde) ha invitato tutti, con riferimento al dibattito delle scorse settimane, a riflettere su cosa bisogna cambiare, non solo riguardo alle pensioni. Se si ascolta la popolazione, allora non ci si può limitare a rispondere che si è meglio di prima o di altre realtá, perché questo non basta. Altrimenti, ogni giorno ci sará un nuovo motivo per attaccare la politica. I Verdi, ha precisato Pius Leitner (F), avrebbero potuto votare nella conferenza dei capigruppo la variante più economica, ma non l’anno fatto. Dello Sbarba (Gruppo verde) ha chiarito però che la maggioranza aveva giá approvato la variante più costosa, pertanto l’altra proposta era da ritenersi decaduta, ma secondo Andreas Pöder (BU-Ladins-Wir Südtiroler) si sarebbero potute votare entrambe le proposte: quella di Dello Sbarba era quindi una scusa col senno di poi; Dello Sbarba ha sottolineato di aver votato contro la variante più cara, precisando che lo farebbe anche oggi: aveva votato per la proposta dell’allora presidente Vezzali. Martha Stocker (SVP) si è rammaricata che la sua proposta di allora, una variante leggermente più economica, non avesse trovato maggioranza.
La delibera è quindi stata approvata con 28 sì, 4 no e 1 astensione.
Di seguito, è stata approvata anche la necessaria e conseguente modifica del bilancio di previsione 2014 del Consiglio provinciale: 27 i sì, 4 i no e 1 astensione. (la seduta continua)