Chiesa e arte
Ho letto delle polemiche relative all’opera d’arte esposta alla mostra sulla Croce al Museo diocesano di Bressanone e rimossa perché evocativa del famigerato “rospo” di Kippenberger.
Come cristiano e come teologo ritengo che non si debba procedere a forme così fulminee di censura, senza aver cioè prima avuto uno scambio di idee con persone competenti. L’opera che a suo tempo fu esposta all’inaugurazione del Museion non turbò infatti tanto per il suo messaggio – peraltro interessante, per chi si è dato la briga di confrontarsi con qualche spiegazione dello stesso – quanto per il modo plateale in cui venne esibita: nell’atrio, che tutti ben la vedessero come “biglietto da visita” dell’evento.
Il lavoro di Kippenberger lo ho riportato nel mio libro “Il tesoro della Croce” (Athesia 2012) e ritengo sia stato debitamente illustrato in tale contesto.
La foto rimossa a Bressanone evoca le polemiche relative a quell’episodio, ma non credo avrebbe fatto tanto scalpore se fosse stata lasciata al suo posto, fornita di debite delucidazioni e fatta oggetto di un lavoro di riflessione e di dibattito.
Mi provoca dunque un certo fastidio sia il decisionismo monocratico di alcuni esponenti della nostra Chiesa, come pure certa stampa che sfrutta ogni occasione per ammantare di oscurantismo la Chiesa intera, che pur sempre è uno dei più importanti e a volte coraggiosi mecenati d’arte del nostro tempo. Che le altre opere di artisti contemporanei siano tuttora visibili nella mostra di Bressanone conferma che la libertà di espressione non viene genericamente limitata o negata.
Don Paolo Renner, Teologo