Politica

Bolzano in balia del sindaco

26 Giugno 2013

Bolzano in balia del sindaco

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Il giovane segretario dell’UDC, Angelo Gennaccaro vorrebbe capire come il primo cittadino intenda rilanciare l’amministrazione comunale.

Gentile dott. Gennaccaro, la maggioranza in consiglio comunale è in crisi?

Più che in crisi, non si capisce dove questa maggioranza voglia andare. Nell’ultimo anno siamo stati tutti in balia delle scelte del Sindaco, mi riferisco nello specifico alla sua danza intorno alla possibile candidatura in provincia. Oggi vogliamo assolutamente capire come il primo cittadino intenda rilanciare l’attività amministrativa. Sono cosciente che questa sia una maggioranza estremamente complessa, che vede seduti allo stesso tavolo ben dieci partiti. Il problema è l’accordo alla base della maggioranza e oggi, essendo cambiati alcuni equilibri, bisogna dunque avere ben in mente che tutte le componenti devono avere pari dignità. Non nascondiamoci, la sensazione che percepiamo insistentemente in questo periodo è che le istanze e proposte che provengono dalla nostra parte, quella più moderata, centrista ma anche liberale e progressista sono continuamente bollate dalla sinistra. Alla rappresentanza del PD in consiglio comunale manca completamente una parte moderata sbilanciando del tutto a sinistra la maggioranza, in balia del matrimonio politico tra Verdi e Sel. Gli ultimi episodi vedono poi un sindaco isolato dal suo stesso partito e una SVP cui manca fortemente la vecchia Margherita.”

Pensa che porteremo a termine questa legislatura o andremo a elezioni anticipate?

Credo che in ogni caso la legislatura comunale durerà fino a quando il Sindaco deciderà di farla durare. Senza l’eventuale apporto del nostro gruppo la maggioranza conterà ventisei consiglieri numero appena sufficiente, ma che garantirebbe comunque la sopravvivenza.
Certo i mal di pancia su alcune delibere che hanno visto la netta contrapposizione tra SVP e partiti di sinistra, come Verdi e Sel, non potranno più esserci. Tengo a ribadire che nel caso il Sindaco non dovesse rassicurarci, noi non ci metteremo certo in opposizione a tutto. Voteremo favorevolmente alle delibere proposte dalla maggioranza che condividiamo e che possono fare il bene delle città, ma allo stesso tempo avremo le mani libere per dire no, a quei provvedimenti che poco ci convincono e che non rispecchiano il nostro modo di concepire la città.”

Abbiamo appreso dal quotidiano “Alto Adige” che il PD locale non Le permetterebbe mai di apporre il Suo stemma politico su quello del PD. Quindi Lei non candiderà nelle liste del PD?

Il PD è un partito fortemente organizzato e strutturato, l’unico oggi nel gruppo linguistico italiano. Ma permettetemi, un partito che si chiama democratico e che ha cercato di far passare il messaggio di essere collante tra forze diverse, non riuscendoci, sbaglia a volersi chiudere dietro ad un’operazione di blindatura del suo simbolo e di riconferma dei due assessori uscenti. Il PD a livello strategico sta disputando una partita ottima, sta cercando di togliere l’ossigeno ai piccoli partiti ” obbligandoli” ad aderire alla propria lista, così da rimanere l’unico competitor in campo. Credo però che la specificità della nostra terra avrebbe dovuto portare tutti a fare ragionamenti più ampi e di prospettiva, anche nell’ottica del grande cambio che avverrà in casa SVP. La nostra legge elettorale, infatti, non prevede collegamenti di lista, e quello che succederà anche questa volta, sarà che tutti ci sentiremo legittimati a presentarci alla competizione provinciale con le nostre singole liste. A differenza delle elezioni passate, questa volta nessuno potrà accusare i partiti più piccoli di aver disperso voti italiani, perché quel grande partito che si faceva chiamare “collante” o “garante di tutti” non ha avuto la volontà o la forza di guardare oltre il proprio naso. Forse disperderemo voti, ma come UDC faremo di tutto per non disperdere quei valori e quella tradizione di cui, nonostante i mille errori fatti, continueremo a essere portatori. La direzione provinciale del partito non si è ancora espressa ufficialmente, ma a parere mio non credo proprio decideremo di scioglierci come neve al sole nella lista del PD.”

Scusi, un’ultima domanda molto franca un poco fuori contesto. Secondo Lei, come mai le camere ardenti di politici italiani defunti si allestiscono in municipio di Bolzano anziché in Palazzo Widmann? Alcide Berloffa è stato un caso raro. Gli altri, da Pietro Mitolo a Giuseppe Sfondrini e Remo Ferretti hanno atteso l’ultimo saluto in municipio. E’ perché il municipio è più la casa degli italiani che non la sede della Provincia o per quale altra ragione?

Credo che il municipio e il comune siano la vera casa dei bolzanini. Non ne farei il solito discorso di contrapposizione tra italiani e tedeschi o quello tra città capoluogo e provincia.
Diciamo che tutti i personaggi da Lei citati hanno sicuramente avuto un grande ruolo provinciale, ma la loro città era Bolzano. Credo sia la città a dover mantenere il compito di omaggiare e onorare i grandi uomini della storia. Uomini, che in maniera diversa oltre all’impegno a diversi gradi nelle Istituzioni, hanno saputo camminare a testa alta, lungo le strade e le piazze della loro città.”

Giornalista pubblicista, scrittore.