Politica

Soldi pubblici ai partiti

5 Ottobre 2012

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Soldi pubblici ai partiti

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di Il Qualunquista

FINANZIAMENTO DA ABOLIRE?

Se i partiti non hanno mezzi c’è il pericolo che vengano loro in soccorso potentati mafiosi, lobby male intenzionate e simili. Il problema è il ripristino della Politica seria, quella al servizio del cittadino e della Polis.

Quando sento parlare di abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, mi viene un principio di orticaria.
Sapete perché? Per il semplice motivo che ciò comporterebbe la nascita di una serie di lobby più o meno potenti, che finanzierebbero i vari partiti (su base ideologica o opportunistica, poco importa), allo scopo di far vincere loro le elezioni.
Ma queste lobby non sono società di beneficenza, e nel momento in cui il partito sponsorizzato dovesse andare al potere, andrebbero a “batter cassa”, facendo valere il finanziamento erogato.
E questo in uno stato di legalità, legalità che in Italia è un concetto alquanto labile: penso, infatti, alle possibili e, anzi, probabili infiltrazioni mafiose, al riciclaggio di denaro sporco, a favori che il signorotto di turno andrebbe a richiedere, e via discorrendo.
Badate bene, personalmente non sono contrario a una revisione della legge sul finanziamento ai partiti (legge che, tra l’altro, già è stata approvata, dimezzando, di fatto, il “rimborso”): è un segnale di ridimensionamento e di austerità che la politica deve dare. Ma non è questo il punto: la questione è fare in modo che il denaro venga utilizzato per fare Politica (sì, con la P maiuscola) e non per cene a base di aragoste o per festini a luci rosse, tanto per citare due esempi.
E una buona politica, fatta da persone capaci e competenti, nonché intellettualmente e moralmente oneste, porta, automaticamente, a una gestione della res publica migliore e più efficiente. E’ necessario un salto di qualità, un cambio di passo deciso e inequivocabile, che non significa rottamare tutto e tutti, ma neppure limitarsi a delle operazioni di maquillage estetico.
Il governo Monti, di cui non condivido molte scelte strategiche (in primis quella relativa alla politica economica), è stato uno spartiacque: ora spetta alla politica riprendere in mano il timone di una malconcia Italia e trovare la rotta per farla uscire da questa burrasca, prima che cali a picco come una vecchia nave ormai alla deriva.

 

Il Qualunquista